1 parte: prologo
2 parte: Le abitazioni, i mobili e le differenze tra case povere e ricche.
3 parte: Abbigliamento
4 parte: L’alimentazione
5 parte: Il tempo
6 parte: Nascita e matrimonio
7 parte: La morte
8 parte: La famiglia e le donne
9 parte: Serve, illegittimi, donne e concubine
10 parte: Firenze la città
11 parte: Le strade e la vita in esse
12 parte: l’Arno i suoi ponti e la statua di Marte
Ognuno di noi basa la propria cultura sui libri, incrocia informazioni, si fa un’idea e poi, come nel mio caso, scrive. Solitamente si fa un sunto di uno o più libri, o di un argomento, che poi si infarcisce con altre nozioni già apprese e che fanno parte del proprio bagaglio culturale. In altri casi invece si segue con maggiore attenzione, pagina pagina un argomento che interessa. È il caso di questo gioiellino, il libro di Pierre Antonetti: Firenze ai tempi di Dante.
Libro che mi ha veramente colpito per due motivi: il primo perché essendo un operatore ecologico ho trovato questo libro dopo aver scaricato un cassonetto per il riciclaggio della carta, Il mio occhio è caduto prima che la macchina potesse inghiottirlo su questo scritto che l’ho prontamente recuperato. Il secondo perchè il libro di per sé ha una copertina molto commerciale, di quelli che si trovano sulle bancarelle a pochi spicci, ma in realtà racchiude aneddoti, curiosità e soprattutto menziona tutta una serie di luoghi e monumenti della città che amo di più dopo la mia Roma, Firenze appunto!
Questo è un omaggio allo scrittore, al libro sulla mia seconda città, ma soprattutto a quello sciocco che ha pensato di disfarsi in maniera così discutibile di un piccolo tesoro sulla cultura Fiorentina. sciocco, ma ovviamente lo ringrazio. Seguitemi in compagnia di Dante in questo lungo viaggio, che vi terrà compagnia per numerose puntate
Come si viveva a Firenze ai tempi di Dante?
Siamo a cavallo tra il XIII e il XIV secolo, in pieno medioevo, in compagnia del sommo poeta che molte notizie ci ha lasciato sulla futura città dei Medici. Andiamo per mano con lui tra le vie fangose, impervie e sporche della città, tra povere dimore fatiscenti e torri dominanti su palazzi illustri.
Cenni storici:
Ai tempi di Dante l’Italia era pressappoco suddivisa così: a nord la Repubblica di Venezia egemone nel mare ma con pochi territori sulla terraferma, Milano la più ricca città stato d’Italia, Genova Repubblica marinara che aveva messo in crisi Pisa dopo la battaglia della Meloria del 1284, Verona con gli Scaligeri, Firenze ancora modesta, ma piuttosto ricca di commercianti e in via di miglioramento, Bologna con i Pepoli, gli Este a Ferrara, i Montefeltro ad Urbino. Al centro lo stato pontificio che nel 1309 non ha più la sede del papato a Roma ma ad Avignone e quindi sotto influenza francese. A sud il reame di Sicilia nel 1282 passato sotto i d’Aragona, Napoli sotto i d’Angiò sempre influenzati dalla Francia.
Ai tempi di Dante la casata dei d’Angiò è protettrice dei Guelfi italiani. Estrema è la divisione politica ma anche linguistica. Nel suo Volgari Eloquentia Dante ci dice che esistono 14 dialetti a volta diversificati anche nella stessa provincia o città.
Dopo la morte di Federico II del 1250 la crisi tra impero e papato si era alleviata. Nel 1263 il Re San Luigi viene eletto dal popolo romano senatore a vita, alla sua morte nel 1285 arriverà Carlo d’Angiò appoggiato dal Papa francese Urbano IV. Grazie alle sue vittorie sugli eredi di Federico II viene appoggiato da tutte le città guelfe tra cui Firenze.
Secondo il poeta l’Italia può trovare unita e stabilità solo sotto il Sacro Romano Impero germanico come specifica nel suo Monarchia, sogno infranto però con la morte di Arrigo VII. Arrigo aveva cercato di farsi eleggere imperatore a Roma, nel 1310 aveva ricevuto a Torino e a Milano un entusiastica accoglienza ed era stato cinto con la corona di ferro.
Le città guelfe tra cui Firenze, con disappunto di Dante, gli chiusero le porte e quando arrivò a Roma la trovò praticamente in mano ai suoi nemici. Morirà di malaria nel 1313 facendo cadere il poeta nel più profondo dolore insieme a tutte le sue speranze di riunire l’Italia sotto impero e papato.
Tutti i papi che si susseguiranno in questo periodo sceglieranno l’appoggio degli Angioini di Napoli, da Onorio IV nel 1285 fino a Giovanni XXIII nel 1334. l’Italia verrà quindi abbandonata dall’impero. Gli stessi Guelfi finiranno per dividersi in due fazioni, bianca e nera e a fronteggiarsi spietatamente. Mentre i neri sono disposti ad allearsi con chiunque li possa far ritornare al potere, i bianchi strizzeranno l’occhio agli angioini di Napoli.
Questa lotta fratricida nascondeva in realtà un antagonismo tra la vecchia aristocrazia e la nuova borghesia affarista che si contendevano il potere politico ed economico nella città. Firenze alla fine del XIII secolo e all’inizio del XIV, diventa una delle città più importanti e popolate del periodo. Importante centro del commercio europeo nonostante sia lontana dal mare, bella e ricca di monumenti pubblici e privati, frequentata da scrittori, artisti ed intellettuali, ma soprattutto mercanti e banchieri. Firenze è una democrazia borghese ed una oligarchia della ricchezza.
Il periodo degli scontri più aspri tra bianchi e neri tra la famiglia dei Cerchi e Donati avviene proprio quando Arrigo VII decide di scendere in Italia. Ma i Guelfi come abbiamo visto chiudono le porte all’Imperatore lasciando la strada libera ai Ghibellini.
Per concludere:
Nel 1315 le truppe fiorentine vengono sbaragliate a Montecatini da Uguccione della Faggiola. Poi di nuovo le truppe fiorentine guelfe saranno sconfitte ad Altopascio nel 1325 cadendo nelle mani ghibelline di Castruccio Castracani. Dante non vivrà quest’ ennesima umiliazione, perché sarà già morto nel 1321.