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Per i fiorentini DOC il film “Amici Miei” rappresenta un tassellino di cuore, non solo perché è girato a Firenze, ma anche perché vi si ritrova quello spirito, e quella malinconia, che il fiorentinaccio sente propria.

Devo mettere subito in evidenza che il lavoro di trovare queste location non è tutto mio, ma per talune mi sono rifatto ad un blog che per quanto riguarda il cinema è davvero portentoso. Si tratta de il davinotti, un sito web che vi consiglio di andare a guardare e sfogliare. Chi è appassionato di cinema non può non leggerlo. In questo articolo sfrutto molto del loro lavoro e unisco a questo immagini e tecnologia. Attraverso Maps si possono raggiungere le varie location e vederle per come si presentano oggi e confrontarle per come erano allora. Ovviamente cliccate sul link in colore rosso.

Proseguiamo…

Eravamo arrivati all’ufficio del Prof. Fanfani dove il Melandri si lascia mollare tutto il blocco familiare.

Location 17 e 18: La prima location subito dopo è dove Melandri va a prendere a scuola i figli del Sassaroli e la seconda è un’altra tragica passeggiata con Birillo. Nel primo caso ci troviamo in via del Curtatone e la scuola è Villa Favart (Grazie a Gianni Degl’Innocenti Balsicci). Il treno Birillo invece strattona il Melandri ancora in Piazza Gulielmo Oberdan che ritroviamo come sede delle riprese per la seconda volta nel film. Se il blog il davinotti vuol aggiungere le due location si senta libero di farlo.

Location 19 e 20: Dopo un pranzo disastroso a casa del Melandri, fatto di sottocoppe di peltro, sformati sformati e bambine sottopeso i cinque amici, su diagnosi del Sassaroli, si dirigono a Santa Maria Novella dove a suon di schiaffoni ritrovano l’allegria. Una scena mitica che ogni buon fiorentino ha sognato di poter emulare almeno una volta nella vita. Nella scena successiva c’è di nuovo la Clinica del Sassaroli a Pescia, che è sempre la villa alla fine del viale Agusto Righi. Villa che adesso ospita splendidi appartamenti. Ovvio che il Sassaroli rimandi in corsia l’operando dato che ha un caso molto più urgente. Il caso urgente? Una zingarata no?!

Location 21: Partiti per la zingarata dalla Clinica del Sassaroli si ritrovano a Calcata Vecchia in provincia di Viterbo dove con esilarante ferocia abbattono il paesino per colpa dell’Ente Regione che vuol far passare proprio da li la nuova Autostrada delle Ginestre con annesso svincolo per la tangenziale Est. La scena si svolge in piazza Umberto I nel centro del paese. Esilarante il parroco che suonando le campane raccoglie i fedeli per parlare dell’imminente disastro. Lo si potrebbe definire un poco “farfallino”, ma con il “politic corect” si è ridotto molto l’uso del linguaggio libero.

Location 22: Finito di distruggere Calcata Vecchia vuoi non ti venga appetito? I cinque si ritrovano allo “zoo” a vedere le donne come fossero animali, per poi decidere di andare a mangiare “dal Ramaiolo”; come sappiamo il Mascetti, pieno d’orgoglio, digiunerà. Il luogo dove è stata girata questa scena è stato trovato da Zender, l’Archivista del blog il davinotti. Zender si è recato addirittura sul posto per fare delle foto e per confermare la location. Si tratta di Sant’Ellero, nel comune di Pelago. Certo oggi il posto è cambiato, e non poco, ma sotto c’è ancora una fabbrica che Zender, oggi, attribuisce alla cartiera Carlo Brandigi. Chi sa se c’è ancora la “cicognona” con la coda di cavallo.

Location 23: In una nuova retrospettiva il Mascetti si dimostra geloso della Titti, convinto che abbia un altro uomo. In questa scena la Titti percorre via Monalda, provenendo da piazza degli Strozzi, e dallo sporto subito dopo il civico 4 sbuca il Mascetti che la pedina. La Titti raggiunge la sua meta che è l’albergo Porta Rossa, in Via Porta Rossa 19, subito in fondo a via Monalda. Si accorgerà il Mascetti che non è becco d’un uomo, ma di una donna, ed anche meglio della Titti.

Location 24 e 25: Il film fa una retrospettiva anche su come il Mascetti ha trovato il suo famoso scantinato. Si torna quindi nella zona dell’Isolotto in viale delle Magnolie all’angolo con viale dei Pini. Nella scena successiva, il Mascetti, schifato da quel groviglio di tette, culi e cosce, si è deciso a lasciare la Titti e a dedicarsi alla famiglia. Nella realtà, la notte stessa, si alza e se ne esce per trovare un telefono e chiamare la Titti. Lo si vede arrivare con la sua scoppiettante Oldsmobile da via Romana per fermarsi in Piazza San Felice al civico 4. Qui c’è (c’era) la famosa farmacia Pitti dove si svolge la scenetta del “tubetto di compresse di cefalo” (di cefalo, non contro la cefalea). Questa antica farmacia è purtroppo andata perduta recentemente come racconto in questo articolo, scritto quando ancora si cecava di salvarla.

Location 26: La casa dove il Mascetti si reca dopo la telefonata è quella della Titti, dove la ragazza vive con il vecchio genitore, il Colonnello Ambrosio, armato di doppietta. Anche per questa location va ringraziato il blog il davinotti, in particolare Sammo che ha scoperto che in realtà la casa della Titti è a Roma. Si tratta di Via Fulcieri Paulucci de Calboli. Il colonnello lo ritroveremo allo scantinato del Mascetti a comunicare alla povera moglie le malefatte del marito.

Location 27: La passeggiata “seria” con la Titti. Il Mascetti dopo ciò che è successo, la fucilata, il Colonnello che parla alla moglie e Alice che tenta di asfissiare tutta la famiglia con il gas, decide che deve interrompere la relazione con la minorenne Titti. Si fa prestare un vestito di Lucianino dal Perozzi e con un piglio degno di un funerale va alla scuola della Titti e con lei passeggia spiegandogli perché la relazione deve finire. La scuola della Titti è il Museo archeologico di via della Colonna, a Firenze, e il Mascetti è in attesa al numero 35 sempre di via della Colonna.

Location 28 e 29: Da qui parte la passeggiata che vede il “parlante” Mascetti e la muta e biascicante Titti in più scorci fiorentini. Il primo è Lungarno della Zecca Vecchia, poi passeggiano lungo viale Antonio Gramsci, per poi ritrovarsi a casa della Titti, che come sappiamo è a Roma, dove al termine della lunga chiacchierata si conclude con un nuovo appuntamento e un “Addio merdaiolo, ci vediamo domani al solito posto…”.

Location 30: Nella scena successiva la macchina del Melandri entra in una villa dove si sta svolgendo una festa e da buoni zingari si imbucano. E’ in questa villa che finalmente acquisiamo la definizione di genio, definizione che dovrebbe essere riportata su ogni vocabolario, ed infatti nel nostro vocabolario fiorentino è riportata. “Che cosa è il genio? E’ fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione“. Tornando alla villa questa si trova lungo via Santa Maria a Marignolle a Castello di Marignolle.

Che cosa è il genio?

Fine secondo tempo, presto il terzo tempo…

Jacopo Cioni Gran Cerusico
Tutte le location di “Amici Miei Atto I”: 2° tempo
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