Primo Tempo
Per i fiorentini DOC il film “Amici Miei” rappresenta un tassellino di cuore, non solo perché è girato a Firenze, ma anche perché vi si ritrova quello spirito, e quella malinconia, che il fiorentinaccio sente propria.
Devo mettere subito in evidenza che il lavoro di trovare queste location non è tutto mio, ma per talune mi sono rifatto ad un blog che per quanto riguarda il cinema è davvero portentoso. Si tratta de il davinotti, un sito web che vi consiglio di andare a guardare e sfogliare. Chi è appassionato di cinema non può non leggerlo. In questo articolo sfrutto molto del loro lavoro e unisco a questo immagini e tecnologia. Attraverso Maps si possono raggiungere le varie location e vederle per come si presentano oggi e confrontarle per come erano allora. Ovviamente cliccate sul link in colore rosso.
Cominciamo…
Location 1°: Il film si apre con una panoramica dall’alto di un palazzone che dovrebbe rappresentare la sede del giornale “La Nazione”. Il palazzo si trova in via Antonio Magliabechi. Nella scena il Perozzi, inquadrato dall’esterno nel suo ufficio, conclude la sua nottata di lavoro, e dopo aver cercato nel posacenere una cicca ancora fumabile esce dalla sede del giornale per dirigersi presso un bar. Lungo il cammino, in fondo all’inquadratura, mentre consegna il giornale ad uno scopino, si vede un distributore di benzina della Esso che oggi non c’è più, ma all’epoca esisteva davvero. La sua posizione era al confine tra piazza Santa Croce e via Antonio Magliabechi.
Location 2°: Il Perozzi, dopo aver annunciato allo scopino che “te domani tu scioperi”, si dirige verso il bar che si trova in Borgo Santa Croce, al primo sporto sulla destra. Il luogo è gremito di prostitute che terminano, proprio come il Perozzi, il turno notturno. Il Perozzi pur di non rincasare ci prova anche con una prostituta.
Location 3°: Dopo aver fallito anche il tentativo di portare un giovane a prendere le briosce fresche esce dal bar asserendo “… è meglio che vada a dormire”, ma nella realtà il Perozzi dimostra di non averne punta voglia e presa la macchina si da alle gincane in piazza Santa Croce.
Location 4°: Il Perozzi si dirige quindi verso casa e arrivando da via dei Rustici si immette in piazza dei Peruzzi dove ha la casa. Il Perozzi vive in piazza Peruzzi. Si accorge però della presenza dell’auto del figlio, l’unica con l’impermeabile, e decide che quando pensa alla carne della sua carne non può che diventare vegetariano. Quindi, rinculando con la macchina, se ne va imboccando Via De’ Bentaccordi che è ovviamente, all’epoca ed ancora oggi, un controsenso preso pieno pieno.
Location 5: La scena inquadra la macchina del Perozzi che percorre piazza di Sant’Ambrogio con direzione via dell’Agnolo, ma subito prima di immettersi in via Santa Verdiana il Perozzi ha un’illuminazione, uno degli amici lo becca di sicuro, e grazie a Birillo che è a pisciare di sicuro! Quindi rincula nuovamente e imbocca a destra, anche stavolta in pieno controsenso, verso via Milo.
Location 6: La macchina del Perozzi sbuca quindi da via Capo di Mondo e si immette in via Tommaso Campanella dove il Melandri è “trascinato” da Birillo. Sentirsi zingari in una giornata come questa è normale, e quando ti ricapita. Il Melandri non si fa certo pregare per aderire alla zingarata e strattonato sino in piazza Guglielmo Oberdan, al grido, “… compra la briosce , mettila sul sedile, con lo sportello aperto, cosi lo intrappoliamo” riferendosi ovviamente a Birillo, cerca invano di trattenere la bestia!
Location 7: La scena successiva vede arrivare la macchina del Melandri, una FIAT 124, (si nota anche la macchina del Mascetti, una vecchia Oldsmobile, parcheggiata con due ruote sul marciapiede) con i due a bordo per coinvolgere il terzo amico, il Mascetti. La casa del Mascetti, o meglio, lo scantinato del Mascetti si trova sul viale delle Magnolie all’angolo con viale dei Pini, all’altezza della piazza dell’Isolotto. Dall’alto possiamo vedere lo scivolo che porta alla finestrella dove tamburellando sul vetro si richiama il Mascetti. La scena di lasciare la moglie preoccupata, cosi gli passa anche la fame, è di un cinismo unico.
Location 8: Tappa successiva è il mitico Bar Necchi dove al grido “Gli Zingari” recuperano il quarto amico. Questa location è quella che tutti a Firenze conoscono, anche perché il Bar Necchi per anni ed anni si è chiamato Bar Amici Miei, ed oggi Bar Negroni. Ci troviamo in via dei Renai al civico 17. Qui si svolge la mitica scena del “vigile col dito che stuzzica” mentre nel frattempo il Necchi stantuffa controvoglia la moglie. I quattro dopo aver evitato di essere portati al commissariato partano alla volta di piazza dei Mozzi.
Location 9: Il quartetto deve poi dirigersi a Pescia dove raccattare il quinto amico, il Sassaroli. Percorrono la via imprunetana e all’altezza del Monte Oriolo, nel comune dell’Impruneta, il Mascetti vorrebbe scendere per fare una telefonata alla Titti, con cui aveva appuntamento, ma il Melandri, sgassando, glielo impedisce. Lo zingaro non telefona!
Location 10: La strada percorsa dai quattro è via Poggiensi a Greve in Chianti (SR 222 Chiantigiana), ma improvvisamente il Melandri svolta a sinistra imboccando via della Panca in direzione Figline. “Ou, ma che fai, dove vai?” obietta il Mascetti. “Ho svoltato a sinistra”. “E che c’è a sinistra?” “So na sega. Lo zingaro quando gli gira… gira!”.
Location 11: Nel film parte la retrospettiva di come i quattro amici hanno conosciuto il Sassaroli, il quinto del gruppo. Succede a seguito di una zingarata durata 20 giorni e che si è conclusa presso la clinica del Professor Sassaroli in pessime condizioni fisiche. La villa in oggetto si trova all’incrocio tra via del Salviatino e via Lungo L’Affrico alla fine del viale Agusto Righi. Qui non solo conoscono il Sassaroli, ma anche la moglie che per il Melandri diventa “Laura e Beatrice”! La villa si vede meglio da questa angolazione. Questa villa era in passato l’Istituto del Salviatino.
Location 12 e 13: Il Perozzi, per liberarsi della scomoda amante, accentua leggermente i postumi del ricovero e si trasforma in gobbetto. Accompagna cosi la donna alla Stazione di Santa Maria Novella e sul binario gli da l’ultimo saluto. Contemporaneamente il Mascetti cerca di vendere la gamba di gesso per eventuali truffe assicurative e lo fa sulla scalinata della Basilica di San Lorenzo, in mezzo ai piccioni e con un ombrello in mano!
Location 14 e 15: Alla fine, il Mascetti, si ritrova a dare via la gamba di gesso per un sacco di patate e una vecchia Oldsmobile che caratterizzerà tutto il film con i suoi scoppiettii. Lo scambio avviene in via della Funga al Varlungo. Lo stesso Mascetti convoca poi gli amici a Pescia, dove il Melandri sta per dichiararsi al Sassaroli come amante della moglie. Ovviamente non siamo realmente a Pescia, ma sempre a Firenze in via Machiavelli al civico 27.
Location 16: Concludiamo questo primo tempo con l’ufficio in casa del Sassaroli, dove il Melandri, un uomo disposto a tutto, si prende non solo la moglie, ma tutto il blocco! La moglie, le figlie, la governante tedesca in uniforme, il cane Birillo ed anche un pappagallino giallo in gabbietta. L’ufficio dove si svolge la conversazione tra Sassaroli e Melandri, questa non la conoscono nemmeno quelli del bellissimo blog il davinotti, è l’ufficio del prof. Fanfani dentro l’Istituto Fanfani in Piazza della Indipendenza.
Fine primo tempo, presto il secondo Tempo…