Succede spesso che un’idea o un prodotto si sviluppi in italia e poi qualcuno se lo accaparri all’estero, possiamo vedere quante industrie italiane sono passate di mano grazie alla globalizzazione e una volta passate di mano sono state trasferite all’estero. Tutta immagine e lavoro perso per gli italiani. Oggi avviene a colpi di finanza speculativa, nel passato avveniva grazie a contratti vincolanti.
Questa introduzione per parlare di un liquore fiorentino, il Tuaca.
Forse solo i più grandicelli lo ricordano. Si dice che questo liquore fosse stato inventato da Lorenzo il Magnifico, ma forse la realtà è più vicina al fatto che fu Caterina de’ Medici la vera ideatrice nel 1500. Come sappiamo Caterina era un’appassionata di cucina e fra le sue passioni figuravano anche gli infusi. Lorenzo il Magnifico probabilmente conquistato dal gustoso infuso lo rese celebre offrendolo agli ospiti di corte.
Il liquore di cui parliamo è il Tuaca, un liquore composto da vaniglia e scorze di agrumi, soprattutto arancio, in infusione alcolica. La ricetta originale conteneva anche il latte o forse anche la panna ricordando da vicino liquori tipo le creme di…
Questo liquore era bevuto in Italia fino alla seconda guerra mondiale, prodotto da varie aziende e presente in ogni bar fiorentino e toscano. L’avvento della guerra determinò la chiusura di molte di queste aziende, l’unica che sopravvisse fu Tuoni & Canepa di Livorno che lo produceva sin dal 1938. La guerra mise quasi sul lastrico anche questa azienda che non riusciva a distribuire il proprio prodotto e se anche ci riusciva il poco denaro disponibile era usato più per cibo e oggetti di prima necessità che non per un liquore.
Questo infuso fu assaggiato da alcuni ufficiali americani, che rimasero piacevolmente colpiti e riportarono in patria alcune bottiglie per far saggiare il liquore ai propri connazionali. Il Tuaca piacque e questi stessi ufficiali e probabilmente uno di essi, si spinse oltre cercando un contratto con l’azienda produttrice.
Questo signore era un italiano trapiantato in California, Mario di Grazia, proprietario di una catena di distribuzione di liquori a San Francisco. La sua azienda e la Tuoni & Canepa siglarono un contratto per cui l’intera produzione doveva essere inviata in America.
La Tuoni & Canepa firmò immediatamente in quanto significava non solo vendere, ma vendere in valuta pregiata e su un mercato enorme. Negli anni ’60 la distribuzione del liquore negli Stati Uniti era sviluppatissima, soprattutto al nord.
Ciò che l’azienda Tuoni & Canepa non calcolò fu il fatto che nel tempo la ricetta venne perfezionata negli States e la produzione cominciò direttamente in loco, in particolare nel Kentucky.
La Tuoni & Canepa ha resistito fino al 2010 anno che chiuse definitivamente lasciando non solo l’intera eredità e produzione agli Stati Uniti, ma contribuendo involontariamente a far scordare questo liquore a tutto il resto dell’Italia, della Toscana e di Firenze, luogo in cui era nato.
sarei curioso di avere la ricetta per provare a farlo…….
Avrei la stessa curiosità
Jak