“Tu sse’ peggio della gamba di’ Llachera” che significa “Sei messo male fisicamente anche se nessuno ti crede” nasce come modo di dire dal Lachera.
Non da quello famoso fiorentino, personaggio mitico della Firenze a cavallo fra il Granducato e il nuovo Regno d’Italia, venditore ambulante di cose mangerecce che, fino a qualche decennio fa, si trovavano ancora sui banchi dei nostri friggitori. Questo Lachera, certamente, che incarna la stupidità, non è da confondersi con quello fiorentino, il famoso Giuseppe Lacheri detto “il Lachera “.
Il Lachera era un giovane di campagna un po’ stupidotto che, trovandosi alle stanghe a tirare un barroccio, mettendo male un piede si spezzò una gamba. Nonostante si lamentasse per il dolore e chiedesse aiuto al fratello che, dietro al carretto, lo aiutava a spingere, questi noncurante continuava ad incitarlo. Dopo una nottata d’inferno per il dolore insopportabile, il Lachera andò all’ospedale, qui lo ingessarono perché la gamba era rotta. Tornato a casa, appena mise piede in cucina esclamò con grande soddisfazione: “Mi son rotto una gamba e l’ho caro e l’ho piacere perché i’ mmi’ fratello un ci credea“.