Te un tu n’hai voce in capitolo!!!

Forse qualcuno di voi ha notato che nelle Sale Capitolari dei vari conventi, ai lati della porta di ingresso, sono sempre presenti due grandi finestre. Si possono vedere ovunque, a San Marco, a Santa Maria Novella, a Santo Spirito, a Santa Croce.

C’è un motivo preciso per questo: i Monaci si riunivano nella Sala per leggere un Capitolo della regola, per votare su un Capitolo e naturalmente avevano diritto di parola nell’adunanza Capitolare. Per capire però dobbiamo sapere cos’è il Capitolo.

Un tempo, infatti, i monaci erano soliti riunirsi ogni giorno per leggere ad alta voce alcuni passi della Regola, cioè dell’insieme di leggi formulate dal fondatore dell’ordine, che i membri della congregazione dovevano osservare scrupolosamente. In seguito, però, essi utilizzarono quegli incontri non solo per leggere la Regola, ma anche per discutere di questioni riguardanti la comunità.

Così, essendo gli affari da trattare sempre più importanti e ufficiali, le assemblee diventarono talmente solenni che diventò indispensabile limitare il numero di quanti avevano il diritto di prendervi la parola. Si discusse a lungo per stabilire chi fosse degno di ricevere un simile privilegio e infine si decise che potessero parlare solo i personaggi più eminenti.

La riunione avveniva all’interno della Sala Capitolare; e al termine della riunione, dopo la discussione ed il confronto di opinioni, il tutto veniva messo ai voti. Il diritto al voto era però consentito solo ai monaci, mentre ai novizi non era concesso esprimere la propria opinione e men che meno votare. A dirla proprio tutta, non era loro concesso neppure l’ingresso nella Sala Capitolare. Potevano assistere, in silenzio, a quanto avveniva all’interno della Sala, affacciandosi dall’esterno a quelle due finestre poste ai lati della porta.

Da questa usanza nasce il modo di dire “non avere voce in capitolo“.