Seminare, dal latino “semen” (seme), vuol dire spargere le sementi in un terreno già preparato a riceverle, vale a dire già arato con una serie di lunghi solchi paralleli all’interno dei quali andranno deposti i semi.“Uscire fuori dal seminato” è
Fare le scarpe (a qualcuno)
Si tratta di un’espressione tipicamente italiana che sembra derivare dall’antica usanza in voga nel XVI secolo di mettere ai piedi dei morti delle scarpe nuove prima della sepoltura.Ovviamente questa tradizione era praticata soltanto dalle famiglie di un certo rango sociale
Chi fa da se fa per tre
Si tratta di uno dei più famosi proverbi della tradizione italiana secondo il quale se una persona intraprende da sola un’attività, riesce a portarla a termine di solito meglio di quanto potrebbe fare insieme ad altre persone.Il “tre” è sempre
E tu ha’fatto un bel frinzello!!!
Così era solita apostrofarmi la mi’nonna quando facevo qualcosa controvoglia e lo facevo in fretta e male. Il frinzello era un rammendo o una cucitura fatta alla meglio, in fretta e senza attenzione, che lasciava visibile il danno riparato. Si
Meglio soli che male accompagnati
Mentre i latini ammonivano “Fecit iter longum, comitem qui litui ineptum”, non finisce mai il viaggio di chi ha come compagno un buono a nulla, i nostri avi dicevano con saggezza: “meglio dolersi per propria solitudine, piuttosto che patir per
A scatafascio
L’aforisma deriva direttamente dalla parola “catafascio” che a sua volta trae origine dall’unione del greco “katà” (contro) e dal latino “fascis” (affastellare, alla rinfusa).Nel XV secolo nasce la variante popolare “a scatafascio” per significare qualcosa o una situazione che è
Tegame
Il termine “tegame”, parola tipica del vernacolo toscano e specialmente di quello livornese, viene usato per descrivere una ragazza dai modi alquanto estroversi e disinibiti, soprattutto nei confronti del sesso maschile, sia per quanto riguarda l’abbigliamento, sia per l’atteggiamento propenso
Ne ammazza più la gola che la spada
Sembra che il primo accenno relativo a questo proverbio sia stata una frase attribuita al poeta e umanista rinascimentale Marcello Palingenio Stellato che, in un elaborato di medicina, aveva messo in guardia gli ingordi sul fatto che una gola avida
Uggioso
Il termine deriva da “uggia” che a sua volta trae origine dal latino “uvida”, umida. Infatti, secondo gli antichi, l’ombra causata dalle fronde degli alberi che parano i raggi del sole fa intristire i germogli sottostanti. Da qui il senso
Te un tu n’hai voce in capitolo!!!
Forse qualcuno di voi ha notato che nelle Sale Capitolari dei vari conventi, ai lati della porta di ingresso, sono sempre presenti due grandi finestre. Si possono vedere ovunque, a San Marco, a Santa Maria Novella, a Santo Spirito, a
Lo sai che t’hai una bella cera…
Lo avremo sentito dire milioni di volte… Da cosa deriva questo modo di dire? Per la festa di San Giovanni Battista in Duomo venivano portati dei bellissimi ceri. Vasari ne parla nelle Vite: “Dipingevasi questi ceri in varie fantasie; onde
A bizzeffe
Sono due le probabili origini che hanno fatto nascere questo modo di dire.La prima è quella più classica, seguita da studiosi e ricercatori del lessico: il termine “bizzeffe” sarebbe derivato dal latino “bis effe”, due volte effe, rifacendosi ai magistrati