Termine tipicamente fiorentino che indica una persona sciocca, vanitosa e vuota che si compiace di sé stesso senza motivo o che ostenta in maniera ridicola le proprie presunte qualità fisiche e intellettuali.“Vanesio” è infatti il nome del protagonista della commedia
Arrivare dopo i Fochi
Nella storia di Firenze la data del 24 giugno rappresenta sicuramente l’evento più importante dell’anno: è il giorno dedicato a San Giovanni Battista, il patrono della città. In passato, come del resto anche oggi, in questa data si celebravano le
Tu se’ più grullo della capra de’ pompieri…!!!
Ormai non si usa più dirlo, ma agli inizi del Novecento era un’espressione alquanto comune per un fiorentino. Tu se’ più grullo della capra de’ pompieri…!!! Non è ben chiaro il perché la capra dei pompieri fosse più stupida delle altre…
Io sto coi frati e zappo l’orto
La vita monacale dei Certosini era piuttosto rigida: imponeva il silenzio, lo studio e il pesante lavoro negli orti. Nella Firenze medicea e in seguito anche in quella granducale, ai cittadini dissidenti e a tutti coloro che non potevano esprimere
La mamma dei bischeri è sempre incinta
Si tratta di un adagio popolare secondo il quale “la mamma dei bischeri è sempre incinta” e che purtroppo trova sempre più spesso occasioni per essere confermato nei fatti.Il significato è che di bischeri ce ne sono sempre stati, ce
Non capire un’acca
“H” è una lettera dell’alfabeto, l’ottava per la precisione, ma è muta e del tutto priva di un suono proprio. Si lega alle vocali per far risaltare le forme verbali (ho, hai, ha, hanno), viene comunemente usata nella lingua latina
La sera leoni, la mattina coglioni
Il detto “la sera leoni, la mattina coglioni” si riferisce a tutti coloro che, dopo aver trascorso una notte di follia, si risvegliano completamente spossati, deboli, sfiniti nel corpo e nella mente e non hanno più alcuna energia per affrontare
Le querce non fanno i limoni
E’ un antico detto dei contadini toscani che si presta a diversi significati. In primo luogo viene usato quando una persona fa qualcosa che è contraria alle sue normali abitudini, in quanto ognuno dovrebbe comportarsi secondo ciò che il proprio
Ruzzare (Avere il ruzzo)
L’origine del verbo “ruzzare” affonda nel lontano latino volgare “rudiare” dall’incerto significato di “roteare, muovere rapidamente in giro, girare per gioco”, da cui deriverebbe anche il termine “ruzzola”.Quindi “ruzzare” ha assunto in Toscana il senso di scherzare o giocare, da
Essere in vena
Nei tempi antichi i medici usavano tastare il polso dei pazienti per valutare il loro stato di salute. Se le pulsazioni erano regolari allora il malato era “in buona vena” e voleva dire che si trovava in una situazione che