Il gioco di accostare due parole che hanno un suono molto simile ma che si differenziano tra loro per una sola lettera, pur avendo un significato ben diverso, si chiama in latino “paronomasia” (mutamento di nome). Già nell’antica Roma era
Lasciare di stucco.
Lo stucco è notoriamente quel materiale pastoso composto di polvere di marmo, gesso o calce spenta che, quando è ancora morbido, viene spalmato sulle superfici e poi levigato e lavorato. Ma la tipica caratteristica dello stucco è quella di avere
Prendere per il naso.
Con l’antica espressione contadina “menare per il naso come una bufala”, già in uso presso gli antichi romani, si voleva esprimere il concetto di portare metaforicamente a spasso l’interlocutore trascinandolo come si fa con i buoi e i bufali, per
Fare i salamelecchi.
Nella lingua araba è molto diffuso il saluto augurale della religione islamica “Assalam aleike”, che vuol dire all’incirca “la pace sia con te”, frase che in passato è divenuta abbastanza comune anche in Italia per via dei frequenti contatti commerciali
I’ guadagno di’ Lica.
È un argomento spinoso da trattare, senza scadere nella volgarità più oscena… Tuttavia la storia è divertente, per cui proverò a trattarla “in guanti bianchi”! Il Lica (non si conosce il vero nome dell’uomo) era un garzone e viveva in
Sudare sette camicie.
Il sette è uno dei numeri magici e proverbiali e indica una lunga ripetizione. Il numero sette esprime la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto, sette sono i cieli dell’antichità e nella Bibbia il 7 è un numero simbolico che simboleggia il
Avere la coda di paglia.
In una favola di Esopo si narra di una volpe che aveva una bellissima coda rossa di cui andava fiera e orgogliosa. Ma un giorno la povera volpe rimase impigliata in una tagliola che le spezzò di netto la coda. La
Avere le perette a ‘i cculo.
Nella corsa alla lunga che si svolgeva a Firenze si usavano i cavalli Berberi infatti i fiorentini storpiarono subito il nome in Corsa dei Barberi. Il traguardo era situato in piazza davanti alla chiesa di San Piero, di cui oggi
E’ un altro paio di maniche.
Nell’abbigliamento medievale e rinascimentale, sia maschile che femminile, vigeva l’usanza di portare ampie maniche che potevano essere intercambiabili con il resto del vestito. Le maniche erano ornate con raffinati ricami, nastri, spacchi che spesso costituivano l’elemento più ricco e prezioso
Tagliare la testa al toro.
Nel 1162, durante il dominio di Venezia su tutto il Mar Adriatico, la città di Aquileia ebbe l’audacia di invadere Grado, da lungo tempo protettorato veneto. La reazione della Serenissima fu immediata e spietata, riconquistò Grado e trascinò in catene
Bucaioli c’è le paste !!!
I “renaioli”, con le loro caratteristiche barche dal fondo piatto, raccoglievano la “rena” dal greto dell’Arno. Questa particolare terra sabbiosa era un elemento prezioso e indispensabile per la costruzione degli edifici dell’epoca e veniva raccolta tramite una lunga pala di
Il gioco non vale la candela
L’espressione trae origine dal medioevo quando, giunta la sera, si doveva provvedere all’illuminazione delle case con candele, torce o lampade a olio. Il costo della cera da candela era piuttosto alto ed era abituale per i giocatori di carte che