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Badia a Passignano di San Michele Arcangelo “Angelo Guerriero” – Barberino Tavarnelle – seconda parte

Papa Alessandro II (Anselmo da Baggio), nel 1072 confermò l’ordine vallombrosano e creò Pietro Igneo Cardinale. Corrado di Scheiern Marchese di Toscana, nell’aprile del 1121 confermò ai monaci i privilegi del monastero. Nella Badia a Passignano, vi soggiornò durante la discesa in Italia del 1154, l’Imperatore Federico Barbarossa. Per tramandarne il ricordo del passaggio, in una stanza venne eseguito un suo ritratto.

Nella guerra fra i fiorentini e Fiesole, ebbero la meglio i primi che distrussero la Badia Fiesolana di San Bartolomeo deportando a Firenze il Vescovo Iacopo il Bavaro. In seguito temendo l’ira del Pontefice Onorio III (Lamberto di Scannabecchi), si recarono alla Badia di Passignano a parlare con l’Abate Atto, chiedendogli di difenderli davanti al Papa. Il prelato accettò, pretendendo in cambio dai fiorentini, la cessione al Vescovo di Fiesole della Pieve di Sillano in cambio dei territori del Mugello da loro occupati.

“Dopo la distruzione di Fiesole del 1125, il Vescovo fiesolano fu obbligato a risiedere a Firenze. Per sfuggire al controllo fiorentino il prelato decise di trasferire la sede vescovile a Figline, appoggiato dalle città di Siena, Arezzo e dal Papa Alessandro III (Rolando Bandinelli), il quale inviò tre bolle consecutive con le quali condeva al presule il titolo di Vescovo di Fiesole e Figline. Ma questo trasloco della sede vescovile andò in fumo in quanto, nel 1175 Arezzo venne battuta da Firenze. I vincitori distrussero Figline e bruciarono gli edifici costruiti per l’insediamento del Vescovo.

Anni dopo, precisamente nel 1199, per assicurarsi la neutralità dei monaci, i fiorentini, fecero loro giurare di non intromettersi nella lotta fra il papato e l’Impero non parteggiando né per l’uno né per l’altro. Purtroppo si erano schierati con i Conti Alberti filoimperiali. Questi nobili con l’aiuto dei monaci eressero una città fortificata alla quale diedero il nome di Semifonte in Valdelsa era il 1177. Questo avvenne per fermare l’espansionismo di Firenze e come appoggio strategico per Federico I Hohenstaufen (il Barbarossa), disceso per restaurare il potere imperiale. Questa nuova città venne malvista dalla Repubblica Fiorentina, offesa anche dagli sberleffi dei Ghibellini che cantavano: “Firenze fatti in la, Semifonte si fa città!

Nel 1198 fu assediata e nel 1202 conquistata radendola al suolo, decretando che su quel terreno non si sarebbe mai potuto edificare. In quel luogo nel 1597 fu edificata una cappella dall’architetto Santi di Tito.

Alberto Chiarugi
Storia delle badie fondate intorno a Firenze: 7° parte
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