Il liquore delle streghe

La notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, non solo si prepara l’acqua di San Giovanni…

Questa notte è legata alla preparazione di un liquore buonissimo, il nocino. Il nocino è un liquore a base di noci verdi, spesso arricchito da erbe o spezie particolari. Una caratteristica di questa preparazione è il momento in cui viene fatta, che ci porta dalla notte di San Giovanni a quella di Ognissanti.

Il nocino è una di quelle ricette che ci ricorda quanto in passato i nostri avi erano legati alla natura e ai suoi cicli, perché per poterlo preparare occorreva rispettare i giorni di raccolta delle noci e quello di fine preparazione: la festa di San Giovanni e Ognissanti, ovvero, i giorni in cui il velo tra il mondo del visibile e dell’invisibile si faceva più sottile.

Le origini del nocino sono antichissime; il suo consumo era diffuso sia tra gli antichi Romani che tra le tribù celtiche. Seguendo la tradizione, il nocino andrebbe preparato da una donna esperta, che dovrebbe salire scalza sul noce durante la notte di San Giovanni e raccogliere i preziosi frutti a mani nude, senza usare alcuno strumento, che potrebbe guastare i frutti e disperdere le loro preziose proprietà. Il liquore prodotto col mallo delle noci, tassativamente in numero dispari, era in grado, secondo le credenze popolari, di portare salute, benessere e ricchezza.

Famoso in passato era il noce di Benevento intorno al quale si celebravano già nel VI secolo d. C i riti pagani. Col passare dei secoli, furono le streghe, le custodi delle antiche pratiche legati ai riti di fertilità, che continuarono a perpetrare gli antichi riti.

Si narra che proprio durante la notte di San Giovanni, il giorno in cui si raccoglievano le noci acerbe, “le streghe, a capo delle quali vi era Diana, sciamassero a migliaia nei cieli recandosi al gran sabba che si teneva sotto il noce di Benevento”; in altri racconti, si narra che fossero i fantasmi di Erodiade e Salomè, responsabili della morte di San Giovanni, a guidare le streghe.

I malli di noci acerbe macerati nello spirito producevano un estratto alcolico dalle numerose proprietà medicinali: era digestivo, antiparassitario, debellava funghi, batteri e virus e uccideva i vermi intestinali (tra cui la tenia).

Ed è facile comprendere come fino al Medioevo quella bevanda, ricca di tannini e dalle virtù così preziose per la salute potesse essere considerata come una mistura “miracolosa” degna di attraversare i secoli attraverso la trasmissione della ricette di famiglia, di generazione in generazione.

La ricetta del nocino di San Giovanni

Per il nocino fatto in casa bisogna seguire e rispettare alcuni accorgimenti tramandati da generazioni. Le noci vanno raccolte la notte di San Giovanni (tra il 23 e 24 giugno) quando sono ancora bagnate dalla rugiada. In questo periodo sono verdi, il mallo è tenero, sono ricche di olii essenziali e devono essere di numero dispari. Come tutte le ricette della tradizione molte sono le varianti.

La ricetta del nocino fatto in casa ha un procedimento abbastanza lungo. Il nocino ha un gusto e un aroma intenso e corposo, è un liquore ideale per i mesi invernali ed è un valido digestivo per la presenza dei tannini del mallo.

Quella che vi fornisco è la ricetta più semplice, senza spezie o gusti particolari. Personalmente è quella che preferisco.

Ingredienti:

25 Malli di noce
1 litro di Alcol puro (a 95°)
1 litro di Acqua
500 g Zucchero

Preparazione:
Asciugate senza lavare i malli di noce con un telo da cucina pulito. Tagliate in quattro parti il mallo delle noci precedentemente asciugati (fatelo con i guanti o vi terrete le mani nere per un mese!!) e metteteli in un contenitore a chiusura ermetica per 30 giorni insieme all’alcool.
Agitate il contenitore ogni giorno e riponetelo nuovamente in un luogo fresco e asciutto.

Passati i 30 giorni preparate lo sciroppo.
Mettete in un pentola con l’acqua e lo zucchero, portate lo sciroppo a bollire e spegnete. Una volta raffreddato lo sciroppo versate l’alcool con il mallo filtrato, fatelo scendere attraverso un telo da cucina o un colino a maglie strette.

Imbottigliate il Nocino e prima di consumarlo fatelo riposare per oltre un mese. Il nocino fatto in casa può invecchiare anche per 1 anno. Va servito a temperatura ambiente oppure freddo. Ottimo digestivo dal sapore intenso e con una consistenza leggermente cremosa.

Piccola chicca: È possibile riutilizzare gli ingredienti rimasti dall’infusione del nocino per preparare un’altra bevanda dolce e liquorosa che non mancherà di deliziare i più golosi durante le fredde sere d’inverno. Basterà far macerare i suddetti ingredienti in una bottiglia di vino bianco per una decina di giorni per ricavarne una preparazione simile al Vin Santo.

Gabriella Bazzani
Storia del nocino.
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