L’Arte del Cambio era una delle sette Arti Maggiori a Firenze. Il lavoro dei Mercanti del Cambio, gli attuali banchieri, si divideva in due attività: il “cambio” e il “presto”. Il Presto consisteva nel prestito di somme di denaro da
L’abito non fa il monaco.
Contrariamente a quanto affermavano i latini con il motto “vestis virum reddit” (è il vestito che fa l’uomo), l’adagio “l’abito non fa il monaco” si è diffuso sempre più anche oltre i confini italici, assumendo un’interpretazione del tutto diversa. Nel
I quartieri fiorentini.
La nascita di Firenze non è certa, c’è chi la riferisce ad un indipendente nucleo etrusco alle pendici di Fiesole, esteso fino alla riva dell’Affrico e fino all’Arno, come sostiene Davidsohn e c’è chi la considera Firenze solo dopo l’insediamento romano
Imbroccare.
L’esercito della repubblica lucchese era famoso per avere un validissimo reparto di balestrieri; del resto la tradizione della balestra a Lucca risaliva fin dal XII, durante la guerra con Pisa. Per tenere in costante allenamento i balestrieri venivano organizzate nelle
Le corporazioni delle arti e mestieri
Le corporazioni delle arti e mestieri hanno segnato per Firenze un contributo di notevole modernità per l’epoca, tale da essere parte integrante dello spettacolare sviluppo della città e base per la nascita del magnifico periodo chiamato Rinascimento. L’idea della corporazione
Calzare a pennello.
Nell’antichità non erano molte le persone che si potevano permettere un bel paio di scarpe nuove o di stivaletti ai piedi. I lavori artigianali dei mastri calzaiuoli erano pressoché perfetti ma al tempo stesso risultavano cari e alla portata solo
De gustibus non disputandum est
Secondo Plutarco fu Giulio Cesare in persona a pronunciare per la prima volta la celebre frase “de gustibus non disputandum est” (sui gusti non si discute) mentre era a Milano, ospite nella dimora di Valerio Leone insieme ad alcuni generali
Per un punto Martin perse la cappa.
Nel XVI secolo Martino era l’Abate del monastero di Asello in Toscana ed esibiva con orgoglio la “cappa”, il mantello che gli conferiva quella prestigiosa carica. Volendo abbellire la sua Abbazia, decise di apporre un’insegna di benvenuto sul portone principale.
Non avere sale in zucca
Fin dai tempi antichi il sale è sempre stato carico di simbologie. I Greci lo usavano nei riti sacrificali mentre i Romani lo consideravano come simbolo di sterilità e lo spargevano sulle rovine delle città sconfitte affinché in quei luoghi
CAPITARE A FAGIOLO
Le frasi del tipo “capitare a fagiolo”, “andare a fagiolo” o “cascare a fagiolo” hanno tutte come comune denominatore il termine “fagiolo” che in questi casi assume i significati di: a proposito, al momento giusto, nel punto esatto. Queste espressioni
Le bizze delle Pinzocchere
Via delle Pinzochere è situata tra Via Ghibellina e Via San Giuseppe, a due passi dalla chiesa di Santa Croce. Deve il suo singolare nome ad un convento di suore del quale si conservano ancora evidenti segni in un palazzo
A BUCO PILLONZI.
Secondo la tradizione contadina, nella città di Vinci, luogo d’origine del celebre Leonardo, erano stati costruiti dei grandi lavatoi comunicanti tra loro, alti all’incirca un metro da terra e riempiti d’acqua a metà. Queste grandi tinozze venivano chiamate “pilloni”. Le