Il “Lunario” era un almanacco popolare che riportava i giorni e i mesi dell’anno facendo un preciso riferimento alle fasi lunari, importantissime per l’economia agricola e sulle quali si basava la vita rurale di una volta.
L’annuario riportava, oltre alle fasi lunari, anche le previsioni meteorologiche e astrologiche, consigli per la semina, i Santi, ricette di cucina, proverbi, feste, mercati, fiere e tutta una serie di suggerimenti e aneddoti popolari.
In pratica era l’antesignano del moderno calendario e come quest’ultimo durava per l’appunto un anno. Con il termine “sbarcare” si intendeva invece arrivare in porto e toccare terra dopo un viaggio in mare, quindi in senso figurato si poteva interpretare come “arrivare indenni alla fine dell’anno”.
“Sbarcare il lunario” assumeva dunque il significato di riuscire ad arrivare alla fine dell’anno o del mese, vivere stentatamente, sopravvivere alle necessità quotidiane, vivere alla meglio, tirare avanti alla meno peggio.
(da “Adagi ma non troppo” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)
Sbarcare il lunario