Prima parte
Questo Vescovo non è nato a Firenze come altri personaggi e ha fatto, per un breve periodo, parte della storia della nostra città.
Nacque ad Augusta Treverorum (oggi Treviri) Gallia Belgica – regione Renania Palatinato Germania, fra il 335 – 340, il padre Prefetto del pretorio dell’impero romano gli diede il nome di Aurelio Ambrogio (in latino Aurelius Ambrosius). È conosciuto come Ambrogio di Treviri o Ambrogio di Milano. Di quella città è il Santo Patrono come San Carlo Borromeo e San Galdino.
Rimase molto presto orfano de padre, nel 354 la madre con Ambrogio e i suoi fratelli Satiro e Marcellina si trasferì a Roma sotto la protezione di Sesto Petronio Probo Prefetto del pretorio d’Italia e iniziò a studiare e a percorrere il Cursus honorum delle Magstrature.
Fu avvocato nella città serba di Sirinio. Dopo avervi esercitato per cinque anni, nel 370 l’imperatore romano Valentiniano lo incaricò come governatore dell’Italia Annonaria per la provincia Aemilia e Liguria con sede a Milano città preferita dall’Imperatore. Con la sua abilità oratoria e pacificatore di appianare i contrasti fra gli ariani e i cattolici, fu molto apprezzato dalle parti in lotta. Alla morte del Vescovo ariano Aussenzio di Milano, le due fazioni incominciarono la lotta per la nomina del successore. Ambrogio con tutto il carisma posseduto anche in quella occasione si distinte come pacificatore. Gli ariani tentarono con la forza di impossessarsi delle chiese milanesi, Ambrogio incitò il popolo cattolico ad entrare nei sacri ambienti per evitare agli avversari di entrarvi con la forza. Mentre Ambrogio spingeva i cattolici a resistere, nella grande confusione si alzò la voce di un bambino: Ambrogio Vescovo! A questo grido si unirono i presenti. Il santo uomo non si sentiva pronto per questo incarico, inoltre non era stato battezzato e non era un prete. E respinse l’offerta, ma fu convinto ad accettare la nomina, dopo poco tempo venne battezzato e prese gli ordini. Iniziò a studiare la teologia e le leggi della chiesa.
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Questa storia di S. Ambrogio non la conoscevo e dato che la ritengo molto interessante, pregherei il Sig. Chiarugi o altri di continuarne la storia. Grazie!