Se racconti di Firenze non si può non parlare anche di lei, Santa Reparata. Anche Reparata fu martirizzata ed infine decapitata durante la reggenza dell’imperatore Decio.
Particolarmente adorata nel medioevo soprattutto in Toscana, oltre che in Abruzzo e Sardegna. Sembra che il suo culto sia arrivato in città grazie a degli scambi commerciali attraverso il Mediterraneo, forse dalla Francia, visto che la sua leggenda nasce in Provenza.
Una delle feste più grandi celebrate a Firenze, quella dell’8 ottobre, è dedicata proprio a Santa Reparata vergine e martire e protettrice del Popolo fiorentino; cittadini fiorentini che a lei dedicarono la prima cattedrale, (consacrata dall’allora vescovo Zanobi), poi divenuta Santa Maria del Fiore.
La storia di Reparata comincia nell’anno 406, durante l’assedio che la città subì da parte di barbari provenienti dal nord Europa, gli Ostrogoti. Questo popolo germanico era comandato dal Re Radagaiso.
Sappiamo dalle cronache romane quanto queste popolazioni fossero brutali e distruttive, dedite al saccheggio, alle razzie, alle violenze e agli omicidi.
Il loro esercito procedeva verso Roma molto lentamente perché già sovraccarico di bottino accumulato a scapito delle città che avevano incontrato. Impiegarono circa 9 mesi per arrivare a Firenze dove una volta giunti, cominciarono a distruggere tutto il circondario. Poi gli Ostrogoti si fermarono per assediare la città, ma non avendo macchine da assedio, poterono solo circondare le mura nella speranza di prendere i cittadini per fame.
In questo frangente i fiorentini pregarono la loro protettrice Santa Reparata perché li aiutasse ad uscire salvi da questa terribile situazione.
Durante la torrida estate gli assedianti che erano circa 200.000, cominciavano però a passarsela peggio degli assediati, che almeno potevano contare sui loro pozzi cittadini per l’acqua e su discrete scorte alimentari. Allora il re lasciò una parte del suo esercito di guardia alla città e ne spostò un’altra verso Fiesole, probabilmente in cerca di più facili conquiste per accumulare scorte e continuare l’assedio.
Ma in soccorso della città arrivò un grande comandante e generale romano bizantino Flavio Stilicone. La battaglia interessò tutto l’esercito Ostrogoto, tra le colline di Montorsoli, Torre di Buiano e la Valle del Mugnone. Ben 100.000 barbari furono sterminati, i rimanenti sopravvissuti, vennero venduti come schiavi.
La data di questa vittoria rimase impressa nella storia, 8 ottobre del 406 anche se in realtà la battaglia ci fu il 23 agosto di quello stesso anno. Si scelse di festeggiare l’8 ottobre in onore della santa in quanto la tradizione vuole che, durante la battaglia, sia apparsa in cielo l’insegna gigliata a protezione della città. Da lì in poi i fiorentini festeggiarono quella data organizzando un palio che partiva da Porta San Pier Gattolino (oggi conosciuta come Porta Romana), fino al Vescovado. Perché? Perché sembra che la distanza tra i due luoghi, sia la stessa distanza percorsa, in maniera sfrenata, da alcuni ragazzi che da San Gaggio, avendo visto arrivare l’esercito romano in soccorso, si erano precipitati in città ad avvertire i loro concittadini.