Nacque a Firenze alla metà del IV° secolo ed morto nel V° secolo in un anno imprecisato, forse il 429. Alla nascita venne battezzato ebbe una educazione cattolica, divenne allievo dell’allora Vescovo Teodoro. Da grande intraprese la carriera ecclesiastica, conobbe Ambrogio Vescovo di Milano di passaggio nella città nel 394 il quale lo portò a Roma dall’allora Papa Damaso. Il Pontefice ne apprezzò le doti gli dette un incarico presso Costantinopoli.
In seguito tornò a Firenze, venne scelto e acclamato dai fiorentini come Vescovo. Iniziò una opera di diffusione e difesa del cristianesimo dalle eresie ispirato da quanto stava facendo a Milano Sant’Ambrogio, sostenne ed incoraggiò i suoi concittadini durante l’assedio del barbaro Radagaiso sostenitore dell’arianesimo tra la fine dell’anno 405 inizio 406.
Durante il vescovado fondò la Basilica di San Lorenzo prima cattedrale della città, dove venne sepolto alla sua morte avvenuta nell’anno 417 o 429.
Di lui si ricordano vari miracoli avvenuti durante la sua vita. In particolare di uno ce ne da memoria una targa apposta sul palazzo Valori Altoviti. In un latino antico c’è scritto che il figlio di una donna era caduto da una finestra e giaceva a terra morto. La poveretta urlava tutta la sua disperazione tanto che i presenti alla disgrazia, mossi da compassione, si diressero verso il Vescovo che in quel momento transitava li vicino e chiesero di fare qualcosa. Zanobi udite quelle parole si avvicinò alla sventurata si inginocchiò accanto al bambino e si raccolse in preghiera. Quando si rialzò il piccolo tornò in vita fra le grida di giubilo dei presenti.
Di un altro miracolo da lui fatto dopo che era passato a miglior vita c’è un ricordo in una colonna di marmo cipollino con sul fusto un alberello di ferro e sormontata da una croce di marmo, in piazza San Giovanni, posta fra la porta nord del Battistero e il Vescovado. Non si ha notizia di quando sia stata eretta, ma sappiamo per certo che fu atterrata nell’alluvione del 1333 e un’altra volta nel 1501.
La leggenda narra che il vescovo Andrea nell’anno 429 il 26 gennaio volle trasferire la salma del suo predecessore dalla Basilica di San Lorenzo alla Cattedrale di Santa Reparata. Il corteo procedeva verso la chiesa quando giunto nei pressi i portantini si fermarono di colpo, come se fossero di pietra, non riuscendo a proseguire. Il popolo sbigottito da tale evento aspettava in silenzio per vedere cosa sarebbe successo. Il Vescovo si avvicinò alla bara vi appoggiò la testa e vi rimase a pregare per qualche tempo. Quando si distaccò i portantini si mossero verso la chiesa, la bara oscillò andando a colpire un olmo secco li vicino che a quel contatto si riempi di foglie. Ancora oggi il giorno 26 di gennaio, il Comune, ricorda l’evento miracoloso avvenuto molti secoli fa, gli rende omaggio con una corona di fiori posta alla base della colonna portata da un corteo al quale prendono parte il Sindaco con il Gonfalone, il clero e una rappresentanza del Corteo della Repubblica Fiorentina. Viene ricordato il miracoloso evento poi il santo viene omaggiato dai presenti con un saluto e una sbandierata finale.