Il 1315 è un momento critico per Firenze, è in guerra con Lucca e Pisa, e per evitare che gli esiliati fiorentini si alleino con queste città emana un provvedimento di “rimbandimento” ovvero la revoca del bando d’esilio ai Fiorentini allontanati dalla città. Il provvedimento riguarderà molti, tra cui tanti Ghibellini e Guelfi. Questo modo di agire non era così raro , anzi, capitava frequentemente a seconda delle situazioni politiche o belliche in corso.
Il condannato esiliato per essere perdonato e reintegrato doveva pagare un ammenda per il reato commesso, poi si doveva per così dire offrire al patrono del Battistero come “oblato” nel giorno della festa di San Giovanni il 24 giugno. Per farsi perdonare il reo si doveva presentare vestito con un sacco, con una candela in mano e un copricapo particolare, testimone della sua condizione. Il copricapo lo si doveva portare pubblicamente per un determinato periodo di tempo come forma di umiliazione. Una “gogna” pubblica ma che era anche un segno di reintegrazione dei propri diritti e di riammissione nel proprio stato civile, inoltre era una forma di protezione da vendette e violenze di nemici passati. Coloro che non potevano essere perdonati e reintegrati erano i condannati per ribellione o per baratteria.
Dante Alighieri stesso fu avvertito dai suoi amici di questo provvedimento in atto, erano ormai 15 anni che era lontano dalla sua amata Firenze a causa dell’esilio e in questi anni aveva cercato di rientrare in ogni maniera, grazie anche a persone influenti che lo proteggevano. Aveva sperato in Enrico VII e nella sua politica accomodante, nel Papa e anche nella popolazione Fiorentina che sapeva non averlo dimenticato.
Eppure rifiuterà questa opportunità trovando intollerabile pagare per ottenere un’amnistia; doversi umiliare in questao rito su descritto. Aveva dimostrato nel tempo di essere degno di rientrare confutando le accuse rivoltegli.
Dante non si sottometterà alle umiliazioni richieste mantenendo pulite la sua fama e il suo onore, ma non rivedrà più Firenze, la sua amata Firenze.
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