Per chi avesse perso la prima puntata.

Per chi avesse perso la seconda puntata.

Per chi avesse perso la terza puntata.

Per chi avesse perso la quarta puntata.

Per chi avesse perso la quinta puntata.

Per chi avesse perso la sesta puntata.

Per chi avesse perso la settima puntata.

Per chi avesse perso la ottava puntata.

Per chi avesse perso la nona puntata.

Per chi avesse perso la decima puntata.

Per chi avesse perso la undicesima puntata.

Per chi avesse perso la dodicesima puntata.

Sergenti degli Otto

Dal giorno in cui sono entrato nel Calcio in Costume sono passati molti anni, gli ho contati, sono cinquantadue. Una Vita. 

Una avventura conclusasi nel duemilaquindici data in cui ho compiuto settanta anni, e per essere ligio al regolamento che sancisce questa data per l’uscita dal Corteo, con grande rimpianto, ho dovuto dire addio a quel mondo in cui ho vissuto e dato tutto me stesso.

Insieme a me per raggiunti limiti di età, sono usciti il Direttore del Corteo, il Capo Gruppo dei Fanti di Palazzo, dell’Ordinanza, degli Archibusieri, diversi Ufficiali delle Fanterie, Musici (tamburi, chiarine, pifferi), il Bandieraio di Firenze, degli Alabardieri, del Quartiere dei Bianchi, dei bandierai degli Uffizzi e molti altri. Fra questi alcuni, avevano superato da tempo il limite dell’età, ma per non privare il Corteo di persone con molta esperienza, erano rimaste al loro posto.

Il cambiamento epocale, è avvenuto con l’avvento del nuovo Direttore del Corteo, il quale ha fatto ricorso all’applicazione del regolamento facendoci uscire dal Corteo con tanti ringraziamenti.

In attesa di sostituirci, ci ha permesso di rimanere senza sfilare, ad aiutare coloro che prenderanno il nostro posto in attesa della elezione dei nuovi Capi Gruppo. Così per l’ultima volta ho potuto aiutare i miei compagni nella vestizione, ho assegnato i costumi ai nuovi e ho consegnato il costume del Proconsolo, a colui che mi sostituiva al Torneo. Gli ho accompagnati per l’ultima volta alla chiesa di Santa Maria Novella, dopo averli inquadrati, ho atteso la partenza del Corteo e sono andato a casa per vedere la partita in televisione.

La mattina di San Giovanni, per l’ultima volta, ho indossato il costume del Proconsolo, firmando una dichiarazione dalla quale liberavo il Comune da ogni responsabilità. Poi al termine della sfilata, al ritorno in Palagio di Parte Guelfa, mi sono congedato per sempre dai miei compagni e dal mio mondo.

Da quel giorno tranne qualche rara occasione, sono andato a vedere il Corteo, per le manifestazioni in Firenze, malgrado mio figlio mi inviti a tornare più spesso sia per le varie tradizioni che per il Torneo. Ma è più forte di me, il non voler tornare a vedere le poche persone che mi ricordano. Per questo preferisco non andare, mi manca troppo il rullo dei tamburi, le marce, l’abito indossato per molti anni, l’odore delle armature, il sudore versato, la sabbia della piazza, i calcianti ed il pubblico con le sue urla di incitamento. Quel mondo al quale per molti anni sono stato interprete con orgoglio di essere fiorentino. Per questo anche quando vedo le partite in televisone, i ricordi affiorano dalla memoria. Mi rinchiudo in un mutismo assoluto, e aspetto solo il ritorno di mio figlio per sapere qualche notizia.

Oggi mentre scrivo questi ricordi, sono in attesa di vedere in televisione la semifinale (un classico) Bianchi vs. Azzurri. L’attesa è lunga il tempo non passa mai! Lo so che starò male a vedere passare il mio vecchio gruppo, ma l’amore per la squadra dei Bianchi di San Frediano, mi spinge a questo sacrificio.

Oggi giovedì Santo dell’anno 2020, in pieno corona virus, ho letto sul giornale di Firenze che quest’anno non ci sarà lo Scoppio del Carro il giorno di Pasqua, e che il sorteggio per il Torneo di Calcio Storico, verrà fatto in Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento alla presenza del Presidente del Calcio Storico, del Direttore del Corteo, dell’Assessore alle Tradizioni, e i Capitani dei quattro Colori. Se tutto va per il meglio verrà disputato a settembre. Sono rimasto allibito, oltre a rimanere in casa senza poter uscire, i tanti morti, questo maledetto virus, cancella una tradizione fra le più amate dai fiorentini. Spero passi presto e finisca questo incubo.

E anche il Torneo, è stato rimandato a settembre, speriamo venga giocato! Che tristezza veder morire tutte le nostre manifestazioni. Nel silenzio generale di Firenze, si sente garrire qualche rondine, incerta nel suo giro vagare. Anche il campionato di calcio è fermo, non si sa quando potrà riniziare e finire. La mia Fiorentina il mio grande amore, non c’è è nascosta nelle case dei giocatori in attesa di una ripartenza, per adesso non pronosticabile. Forza Firenze, rinasci con lo spirito dimostrato nell’alluvione! W Fiorenza, e Fiorenza vivrà!

Alberto Chiarugi

Ricordi ed impressioni di un figurante del calcio storico, tredicesima puntata

Un pensiero su “Ricordi ed impressioni di un figurante del calcio storico, tredicesima puntata

  • 31 Maggio 2020 alle 14:37
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    sono un fioretino DOC classe 1938 e innamoratissimo della nostra stupenda citta. Conosco sufficentemente la storia che ha attraversato Firenze dal periodo anti famiglia Medici in poi. Siete bravissimi ha raccontare le varie storie sulla nostra citta e sono certo che saranno apprezzatissime. Da parte mia un grande grazie e un augurio per superare al meglio questo maledettissimo VIRUS.

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