Per chi avesse perso la prima puntata.
Per chi avesse perso la seconda puntata.
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Per chi avesse perso la quinta puntata.
Quando il Calcio in Costume aveva la sede in Palazzo Alamanni in via dei Renai, ci ritrovavamo alla vigilia di Natale per un brindisi, farci gli auguri e dividerci i regali arrivati da varie parti. In quelle grandi sale abbiamo passato molte fine d’anno con rinfresco, balli e giochi. Per Carnevale ci riunivamo per festeggiare la pentolaccia, con balli, giochi e una volta venne anche un illusionista che ci stupì con i suoi trucchi.
Facevamo molte gite, Siena, San Giminiano, Cinque Terre, La Spezia dove per l’occasione la Capitaneria di Porto, ci mise a disposizione un Posamine, per un giro in mare al di fuori del porto. Per qualche anno abbiamo fatto una giornata al mare, tutti insieme figuranti e calcianti. Il Comune di Firenze per quel giorno, ci metteva a disposizione un villaggio, chiamato “La Lecciona”, riservato alle vacanze dei dipendenti. Giornata passata in allegria, con partitella di calcio sulla sabbia, scherzi e giochi fino al momento di rientrare. Anche il viaggio di ritorno passava in allegria con scherzi, canzoni e barzellette. Poi qualche appartenente al gruppo dei Musici, tirava fuori la sua tromba personale e iniziava a suonare, accompagnato da qualche coraggioso che si metteva a cantare, così fino all’arrivo a Firenze.
La prima volta che partecipai alla sfilata per lo “Scoppio del Carro” lo feci con il gruppo degli Archibusieri, perchè il Gruppo delle Arti, all’epoca non veniva convocato. Quando arrivammo al Duomo, il corteo si schierò sulle scale, gli Archibusieri si posizionarono alla porta di sinistra rispetto all’entrata principale. La cerimonia andava avanti, il carro era stato posizionato fra il Battistero e il Duomo davanti alla porta centrale. Il Cardinale l’aveva benedetto, la colombina era stata posizionata sul pilastro presso l’altar maggiore, in attesa del momento in cui avrebbe fatto il viaggio di andata e ritorno per incendiare il carro. Tutto andò come previsto, la colombina fece per intero il suo dovere, lo spettacolo pirotecnico si svolse nel migliore dei modi, il pubblico presente era soddisfatto e applaudiva lungamente. Il corteo ebbe l’ordine di partire. Mentre stavo passando accanto al carro, un petardo scoppiò in ritardo, ed un giglio di lamierina che lo abbelliva mi colpì senza farmi alcun danno. Lo raccolsi e me lo misi sotto il corsaletto di cuoio. L’ho tenuto presso di me per molti anni, finchè è scomparso durante uno sgombero.
Negli anni ci sono stati molti episodi buffi che hanno avuto come protagonista vari figuranti. Uno di questi ebbe come protagonista un figurante del gruppo delle Arti. Il giorno di Pasqua di tanti anni fa, eravamo al Prato davanti al ricovero del “brindellone”, nell’attesa che fosse tirato fuori e aggiogato ai buoi, i figuranti si erano sparpagliati intorno la piazza in attesa di partire. Questa persona, si era allontanato per accendersi un “Toscano” e gustarselo in santa pace. Solo che, nel girovagare era arrivato dietro ai buoi. Mentre si stava fumando il suo sigaro, successe quello che nessuno si aspettava. Questa bestia ebbe bisogno di fare le sue deiezioni, alzò la coda e lasciò partire uno spruzzo colpendo alle spalle il povero disgraziato. Arrivò il momento della partenza, prendemmo il nostro posto e fu in quel momento che qualcuno si accorse di quanto era successo. Il poveretto, aveva tutta la giubba sulla schiena schizzata di escrementi. Mi ricordo le risate e le battute di spirito, e le urla del Proconsolo dirette a quel figurante, invitandolo ad andare ad una fontanella li vicino, per dare una parziale pulita. Questo episodio ebbe un epilogo quando tornammo nel magazzino per riprendere i nostri abiti civili. Il magazziniere, quando vide il costume macchiato di marrone con un puzzo nauseabondo, iniziò ad urlare a sua volta verso colui che lo aveva indossato, minacciandolo di fargli pagare la pulizia.
La Pasqua come è noto, non cade mai nello stesso periodo ogni anno, ma la data spazia dal mese di marzo ad aprile. Una domenica pasquale faceva freddo e il cielo minacciava pioggia, il Carro era stato coperto con un telone nell’attesa della partenza, mentre i figuranti aspettavano di sapere di fare o meno la sfilata. Purtroppo ad un certo punto iniziò a piovere, e ricevemmo l’ordine di salire sui pulman per arrivare al Duomo direttamente evitando di bagnare i costumi, mentre il “Brindellone” avrebbe fatto normalmente il percorso.
Arrivammo vicino al Duomo, ci fecero scendere e sostare sotto i portici di via Brunelleschi in attesa che cessasse la pioggia. Non sapendo cosa fare per ingannare l’attesa, decidemmo di entrare nel bar del cinema Excelsior per prendere qualcosa per riscaldarci. Non vi dico le facce sbalordite dei baristi quando ci videro entrare. Quel giorno ci fecero entrare in duomo, per assistere al volo della colombina malgrado la pioggia che scendeva copiosa.