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Tanti anni fa, il Calcio in Costume, partecipò ad una rievocazione storica per le strade di Firenze. Si trattava di far rivivere il ritorno dei Medici da una caccia. L’idea era venuta agli organizzatori di una mostra che si teneva la “Parterre” sulla caccia e la pesca.
Per l’occasione era stata comprata molta selvaggina; lepri, fagiani, cinghiali, cervi, ecc. Il corteo doveva rappresentare un quadro abbastanza credibile. Il Gruppo dei Nobili a cavallo, dovevano rappresentare i personaggi di casa Medici, inoltre c’erano i Musici, i Fanti di Palazzo per la scorta, infine il Gruppo delle Arti i cui figuranti erano destinati al trasporto della cacciagione, e tenere al guinzaglio i cani usati per la battuta.
La partenza del corteo avvenne alla sede della mostra al “Parterre”. Finita la vestizione, venne dato l’ordine di partenza con lo squillo delle chiarine. La sfilata era aperta dalla Proconsolo, seguito dai bandierai del gruppo che per l’occasione portavano a spalla, stanghe con legate fagiani, lepri, uccellini e cinghiali, altri portavano al guinzaglio i cani da caccia. Dietro venivano i Musici che suonavano le marce, i Fanti di Palazzo, e i Nobili a cavallo con al fianco i loro staffieri.
Tutto andava per il meglio, quando il corteo imboccò via Cavour, accadde un fatto buffo. La gente assiepata lungo la strada, vedendo l’arrivo dei cani, inizio a fischiare nella loro direzione. Le bestie già eccitate dall’odore della selvaggina, sentendo i sibili iniziarono a correre avanti e in dietro fra le risate del pubblico. Uno degli addetti ai cani, veniva trascinato verso il Proconsolo che lo fulminava con lo sguardo senza poter dire niente, poi si spostava verso le persone lungo la strada fra le risate del pubblico.
Finalmente arrivammo in piazza della Signoria, dove sull’arengario di Palazzo Vecchio, erano schierati il Sindaco, la Famiglia di Palazzo con il Gonfalone, per ricevere il saluto e prendere in consegna la selvaggina destinata a Montedomini e ad altri enti assistenziali.
Mi ricordo di una partita giocata in piazza del Carmine, quando per danneggiamenti subiti dalle testine dei leoni della Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria, ci tolsero il posto più bello in cui si disputavano le partite.
Lo schieramento del Corteo per il saluto al Magnifico Messere, stava per essere completato. Quando la vitella stava facendo il suo ingresso sul sabbione, per un colpo di colubrina sparato in aria, sfuggi di mano ai contadini che la guidavano. I figuranti alla vista della bestia impaurita che correva all’impazzava per il campo, si scompaginarono fuggendo al di fuori del recinto di gioco. All’epoca indossavo la toga del Giudice, al fuggi fuggi generale, mi alzai prontamente il costume, saltai velocemente le transenne delimitanti il terreno di gioco mettendomi in salvo. Dopo svariati tentativi, la vitella fu ripresa dai contadini, e fatta uscire dal campo, mentre i riprendevano le posizioni precedenti.