NdR: Fra i personaggi legati a Firenze vogliamo ricordare Renzo Tarabusi che vide la luce a Firenze il primo luglio del 1906 e che in questo 2018 registra il 50esimo dalla scomparsa. Abbiamo chiesto a sua figlia Donata Tarabusi di scrivere un piccolo articolo su suo padre.
Quando il babbo nacque la mia nonna vide le stelle visto che il pargolo pesava ben quattro chili e mezzo. Primo di tre fratelli, tutti piuttosto discoli, è cresciuto in una famiglia dove gli scherzi erano all’ordine del giorno, anche i più cattivi e tutti erano dotati di un gran senso dell’ umorismo.
Sono cresciuto a pane, olio e Dumas’ diceva spesso Renzo, tanta era la passione per lo scrittore francese.
Gli studi furono prima scientifici presso l’Istituto Tecnico Galileo Galilei, frequentato anche da Gilberto Bernardini che diventerà uno dei più importanti fisici italiani, poi si iscrisse alla facoltà di Matematica e Fisica a Pisa. La passione per il teatro era però forte e tra un esame e l’altro creò una Compagnia di coetanei, come Sarah Ferrati, che occupava sempre di più la sua vita.
Insomma l’amore per il teatro prese il sopravvento, soprattutto, da quando all’Università conobbe Giulio Scarnicci che frequentava la facoltà di giurisprudenza. Fu un incontro felicissimo perchè i due fiorentinissimi, dato che erano molto diversi, si compensavano a meraviglia, compenetrando la loro comicità molto surreale e molto moderna per l’epoca.
Nacquero le prime riviste goliardiche al Teatro Verdi. Erano messe in scena con componenti tutti maschi, spesso travestiti da donna, spassosissimi quando ballavano il can can con esposizione di gambe a dir poco pelose.
Il successo arrivò, a livello Nazionale, con la vittoria di 3 Maschere D’argento.
Con il trasferimento di tutta la famiglia a Milano Scarnicci e Tarabusi iniziarono a lavorare per la R.A.I. come autori e registi collaborando con attori come Dario Fo, Franco Parenti, Alighiero Noschese e Giustino Durano. Dopo un anno circa di T.V. Scarnicci e Tarabusi cominciarono a scrivere programmi tipo “Un Due e Tre” con Tognazzi e Vianello sodalizio che durò dal 1954 al 1959 periodo in cui lavoravano anche in teatro scrivendo per il famoso duo molte riviste e commedie musicali.
Continuarono a scrivere per il teatro cimentandosi nella prosa, sempre all’insegna della comicità e realizzando commedie tipo “Caviale e Lenticchie” e “I papà nascono negli armadi“; due loro cavalli di battaglia tanto che Nino Taranto le adattò in napoletano, in seguito, addirittura, sono state tradotte in giapponese, russo e in molte altre lingue. Due commedie che ancora oggi vengono rappresentate soprattutto all’estero.
Angelo Rizzoli li chiamò a Roma dove facevano parte della Cineriz come autori assieme a Benvenuti e De Bernardi. Pietro Germi chiese a Scarnicci e Tarabusi di scrivere la sceneggiatura di Amici Miei che avrebbe voluto girare a Bologna. Entrambi si rifiutarono perchè gli scherzi, che loro stessi avevano spesso realizzato veramente, vedevano Firenze come città ideale. Germi morì e nel 1968 morì anche mio padre Renzo seguito dopo 5 anni da Scarnicci. Il progetto Amici Miei passò in altre mani e con grande successo, soprattutto a Firenze.
E’ stata una bella avventura, due fiorentini diventati famosi in tutto il mondo per il loro umorismo fiorentino.
Personalmente, dal 2006, ho creato un premio biennale alla comicità intitolato a “Scarnicci e Tarabusi – IL TRONCIO” che si svolge in Palazzo Vecchio un che è stato assegnato a Paola Cortellesi, Ricky Tognazzi, Fiorello, Lillo e Greg, Gigi Proiatti. In nome del grande amore che ho per mio padre, per tutti e due gli autori, spero d’andare avanti, perchè entrambi si meritano di essere ricordati, soprattutto dai loro concittadini.
GRAZIE! C’ solo un refuso “PIETRO” INVECE D RENZO. La ringrazio per farmi sentire LA FIORENTINA che ancora sono.Ancora GRAZIE. Quando verrò a FIRENZE spero in …un adesso per conoscerla, DOTTOR CIONI.
Grazie a lei per il suo pezzo.
Non ho capito il refuso.
Sarò felice di conoscerla.
Jacopo
Trovato e corretto. Grazie ancora.