Quando Berta filava.
La leggenda ci rimanda intorno all’anno 750, all’epoca di Pipino il Breve, re dei Franchi, e di sua moglie Bertrada di Laon, detta “Berta la Piedona” perché aveva un piede più lungo dell’altro, madre di Carlomagno e di Carlomanno.
Durante il viaggio per raggiungere il suo futuro sposo, Berta fu vittima di un sopruso: con l’inganno venne sostituita da un’altra giovane dama e lei dovette fuggire per salvarsi la vita. Venne accolta nell’umile casa di un boscaiolo dove visse per qualche tempo mantenendosi con il lavoro di filatrice.
Per fortuna in seguito l’imbroglio venne scoperto e Berta poté finalmente prendere il posto che le spettava sul trono accanto al Re e quindi per lei finì definitivamente “il tempo di quando filava”.
Restò però in uso il modo di dire, che ancora oggi viene utilizzato per indicare tempi lontanissimi o epoche ormai remote e finite per sempre.
(da “Adagi allegri andanti” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)