Via Panzani
Sembra che il territorio posto fuori dal secondo cerchio di mura, dalla parte di Santa Maria Novella, fosse detto “il pantano”, perché il terreno era veramente melmoso, tra fossi e canali da cui era attraversato. La strada veniva chiamata per questo Via de’ Pantani e poi, per contrazione, via de’ Panzani.
Questa strada una volta era divisa in due tratti: da Via Cerretani a Via del Giglio si chiamava Via del Pantano, mentre da Via del Giglio a Piazza dell’Unità Italiana (all’epoca Santa Maria Novella) si chiamava Via de’ Cenni. La strada anticamente aveva inizio dal Canto di Panzano (l’attuale Canto de’ Carnesecchi) e segnava il bivio tra Via de’ Panzani e Via de’ Banchi.
Nel Seicento sul Canto de’ Carnesecchi venne collocato il gruppo scultoreo di Ercole che uccide il Centauro, del Giambologna, che oggi possiamo ammirare sotto la Loggia dell’Orcagna.
Quando nell’Ottocento si provvide ad allargare la strada, la scultura venne trasferita sotto il loggiato degli Uffizi. Da qui venne poi trasferita alla fine di Ponte Vecchio, vicino Via Guicciardini (dove oggi si trova la fontana del Bacchino) e infine venne definitivamente allocata sotto la Loggia dell’Orcagna.
Una curiosità: al n. 2 di Via Panzani si trova un albergo, oggi chiamato “The frame hotel”, che un tempo si chiamava “Tripoli-Italia” e che poi cambiò nome in “Albergo La Gioconda”. Fu proprio in questo albergo che Vincenzo Peruggia nel 1913 nascose il dipinto di Leonardo, che aveva rubato due anni prima al Louvre, con l’intento di restituire questo capolavoro all’Italia.
Ogni strada della nostra Firenze racchiude qualche particolare, storico o aneddotico, che la rende unica, interessante e, seppur antica, sempre nuova ai nostri occhi!