Via della Colonna va da piazza D’Azeglio a piazza della Santissima Annunziata. Un tempo la via era però divisa per tratti.
La parte che andava dall’incrocio di via della Pergola fino a Borgo Pinti era l’originale via della Colonna. In nome via della Colonna derivava dal fatto che in questa via era presente un tiratoio appartenente all’Arte della Lana sito proprio all’incrocio con Borgo Pinti. Questo tiratoio che era caratterizzato da un’enorme colonna che sorreggeva la tettoia. Infatti prima la via si chiamava via del Tiratoio alla Colonna, nome poi accorciato sparito il tiratoio. Nella via era presente anche un altro tiratoio, sempre di proprietà dell’Arte della Lana ed era chiamato “della Pergola” dando origine al nome di via della Pergola. All’epoca del Magnifico invece questo tratto era conosciuto come via Laura a Pinti, per la presenza di un maestoso Lauro (Alloro), a cui era aggiunta la desinenza “a Pinti” per distinguerla da via Laura poi divenuta via dell’Agnolo.
La parte di via della Colonna che andava da via della Pergola sino a piazza Santissima Annunziata era conosciuta come via Nuova degli Innocenti, ovviamente in riferimento allo Spedale degli Innocenti. Il nome di questa parte cambiò varie volte; prima via del Roseto, poi via del Rosaio e infine via della Crocetta a causa del monastero di Santa Maria della Croce.
Il tratto attuale da Borgo Pinti a piazza D’Azeglio all’epoca non esisteva in quanto la strada terminava al monastero di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Intorno al 1865, quando il monastero fu soppresso, il complesso fu spaccato in due con la demolizione della parte centrale, aprendo così l’attuale tratto di via che permetteva il collegamento al nuovo quartiere della Mattonaia. Il residuo del monastero è oggi occupato dal Liceo Michelangelo.
Infine nel 1870, secondo il progetto dell’architetto Felice Francolini i tre tratti di strada furono unificati tutti sotto il nome di via della Colonna.
Una curiosità è che in via della Colona si ritrovano ben quattro lapidi dei Signori Otto. Una prima del 1636 si trova vicino all’ingresso del monastero di Santa Maria degli Angiolini con lo scopo di garantire la quiete, ed un suo duplicato è anche vicino a via Laura in prossimità di dove c’era un altro monastero.
Due invece si trovano sotto la volta degli Innocenti ed entrambi vietano ogni sorta di gioco. Il testo della lapide più leggibile riporta: “I Signori Otto, sotto pena di scudi 2 e tratti 2 di fune, proibisono tutti i giochi e ogni sorte di sporcizia vicino alla muraglia dello spedale degli Innocenti per dieci braccia attorno [… ]“.
.
Anche questo è un articolo inedito, molto interessante.