Via de’ Pucci si trova nel quartiere di San Giovanni e si estende dall’incrocio con via dei Servi fino all’incrocio con via Martelli e via Camillo Cavour, per poi proseguire idealmente in via de’ Gori che arriva in Piazza San Lorenzo. Circa a meta del suo percorso si incrocia con via Ricasoli.

La via prende il nome da una delle famiglie più influenti della città nel periodo storico rinascimentale e, nonostante sia una strada piuttosto stretta, rappresenta un’importante testimonianza del prestigio e della ricchezza della Firenze medicea.

In origine la via era denominata via dei Frenai nel primo tratto e via dei Calderai nel secondo tratto. Il nome Calderai derivava dai numerosi artigiani presenti con botteghe impegnate nella lavorazione dei metalli (spadai, corazzai, e simili).

Entrandovi da via dei Servi va subito nominato il canto chiamato di Balla. Il nome deriva dal fatto che al tempo della prima cerchia comunale in quel luogo vi era una postierla caratterizzata da un intenso passaggio di merci.

Pianta del Buonsignori

Sulla destra, esteso fino a via Ricasoli, vi è Palazzo Pucci un grande complesso composto da più palazzi fatti costruire dalla famiglia Pucci e che determinarono già tra il Cinquecento e il Seicento la titolazione della via alla famiglia. Il palazzo fu costruito e organizzato in maniera unitaria su tre nuclei, rispondenti ad altrettanti cortili. Oggi solo il terzo complesso, al civico 6, è ancora abitato dei discendenti della famiglia Pucci.

Il palazzo fu costruito tra il 1528 e il 1534, su dei terreni e case acquistate da Antonio Pucci già nel 1480. L’opera è attribuita a Bartolomeo Ammannati su incarico dei cardinali Roberto e Lorenzo Pucci. Parlare della maestosità e della struttura del palazzo necessiterebbe di un articolo dedicato, in questa sede evidenziamo del palazzo solo la “finestra sempre chiusa” che ricorda l’attentato a Cosimo I del 1559 organizzato da Pandolfo Pucci.

Da segnalare che al civico n° 2 è stata posta un pietra dell’inciampo dedicata al Rabbino Dott. Nathan Cassuto.

Al civico n° 4, sotto la finestra di sinistra, è presente una buchetta del vino che è tornata in attività fornendo beveraggi a turisti e fiorentini.

Sempre al n° 4 in verticale sul portone, sotto il terrazzino, è visibile lo stemma della famiglia Pucci rappresentato da un moro (il cognome anticamente era Saracini) sulla cui fronte è presente una fascia con tre T che rappresentano il motto di famiglia “Tempore Tempora Tempera“.

Sulla sinistra della via vi è palazzo Incontri sul cui angolo troneggia lo stemma della famiglia.

In quell’area ai primi del ‘400 vi erano una casa grande e due case più piccole di proprietà della famiglia Medici abitate da Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico. In seguito dopo la costruzione di palazzo Medici e il loro trasferimento, le case furono unificate e vi trovò sede l’Arte del Cambio. Tempo dopo l’area fu ceduta ad Antonio Vespucci, politico e Gonfaloniere di Giustizia, che fece erigere al posto delle case presenti un primo vero palazzo, tra l’altro fu fatto decorare da Sandro Botticelli e Pietro di Cosimo.

Nel 1533 il palazzo passò a Piero di Alamanno Salviati, ma a causa dell’appoggio di Alessandro Salviati ai senesi (la famiglia si schierò apertamente contro Cosimo I) i salviati entrarono in un periodo buio. Infatti dopo che fu giustiziato Alessandro per tradimento la famiglia si ritrovò in una crisi politica che impedì di completare i rifacimenti e i miglioramenti avviati nel palazzo e nel cortile.  Il palazzo passò quindi ai Salimbeni nel 1564.

Nel 1608 il palazzo passò ai Baglioni, una famiglia originaria di Perugia, le cui vicende finanziarie determinarono che il palazzo fosse ipotecato al Monte Comune. Attraverso un’asta nel 1676 lo acquistò il cavalier Ludovico Attilio Incontri, originario di una nobile famiglia di Volterra. Grazie alla famiglia Incontri il palazzo fu rimodernato e sviluppato per giungere sino ai giorni nostri. Il palazzo è passato di mano più volte e più volte ed oggi, dopo l’ultima vendita del giugno 2021, ospita appartamenti di pregio.

Oggi, Via de’ Pucci conserva il suo fascino storico e rimane una delle strade più affascinanti del centro di Firenze. Passeggiare lungo questa via ci immergiamo nella storia della città, non solo per i palazzi nobiliari, ma per le botteghe ex artigiane ed oggi negozi turistici. In conclusione, Via de’ Pucci non è solo una semplice strada, ma un frammento vivente della storia di Firenze, dove le memorie di una delle famiglie più influenti della città si intrecciano con l’arte e l’architettura di un’epoca straordinaria.

Jacopo Cioni Gran Cerusico
Per chi abita in… Via de’ Pucci
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2 pensieri su “Per chi abita in… Via de’ Pucci

  • 15 Marzo 2025 alle 18:28
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    Sempre argomenti interessanti che ci fanno apprezzare le strade e le bellezze di Firenze e senza i quali cammineremmo guardandoli e apprezzandoli ma senza conoscere la storia che essi tramandano.
    Esiste una raccolta dei vostri articoli? Avrei voglia di salvarli ma – giustamente – proteggete il vostro lavoro!

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