Piazza della Passera.
A noi fiorentini, un ci fa né cardo né freddo, gli è i’nome che s’è voluto a furor di popolo e ci garba così!
Ammetto e comprendo però lo stupore negli occhi, accompagnato da una risatina sotto i baffi dei turisti che tutto si aspetterebbero, tranne che una piazzetta, tra l’altro davvero graziosa, porti un nome così divertente ed equivoco… Ed immagino con soddisfazione quel che può passare per la testa di un turista mentre strabuzza gli occhi: “no, dai… non può essere… però i fiorentini possono essere capaci anche di questo…”
Ed io ve lo confermo, siamo capaci di questo e di tanto altro!!
La nostra Piazza della Passera: uno dei posti più graditi in cui trovarsi la sera per bere qualcosa, mangiare un gelato e fare un po’ di sano casino.
Prima di tutto, localizziamola: Oltrarno, un po’ nascosta, non è una vera e propria piazza, è più uno slargo tra un dedalo di vie e vicoli, stretti, affascinanti, che ti sussurrano la loro storia, che poi è la storia di Firenze.
Una piazzetta a pochi passi da Piazza Pitti, in cui immettono Via Toscanella, Via dello Sprone, Via dei Vellutini… a pochi passi c’è lo Sdrucciolo dei Pitti, Via Sguazza, Via Maggio, Borgo San Jacopo.
Poco più in là, Piazza Santo Spirito, altro luogo dedicato alla movida, al chiasso e, purtroppo, all’inciviltà dei più!
Quante storie racchiuse in queste vie, permeate in questi muri, quante voci che al solo stare attento ti parlano, ti raccontano, ti trasportano in un viaggio senza tempo. Ma torniamo a parlare della protagonista di oggi, di Piazza della Passera.
Qual è la ragione di questo nome, da dove nasce, a quando risale?
Cominciamo col dire che non molti anni fa, direi una quindicina, sulle guide, sulle piantine della città, Piazza della Passera non esisteva: la denominazione con cui era identificata era “Piazza dei Sapiti”, dal nome della famiglia che qui aveva case e fondachi.
Sissignori, questo era il nome ufficiale! Ma se aveste chiesto indicazioni per raggiungere Piazza dei Sapiti, con tutta probabilità quasi nessuno avrebbe saputo rispondervi. Neanche il nostro Piero Bargellini, nelle sue Strade di Firenze, ne fa menzione.
Per i fiorentini, quella è sempre stata Piazza della Passera, e nessun altro nome è mai stato accettato. E allora, quale è il senso di chiamare una piazza con un nome che nessuno mai ha accettato e pronunciato?
La norma vuole che, in tutte le altre città italiane, quando vi fosse un nome equivoco, si proceda sostituendolo con un altro “presentabile”. A Bologna, ad esempio, esisteva Via Sfregatette, così chiamata perché talmente stretta da costringere i pedoni a mettersi faccia a faccia e strusciarsi per potersi scambiare; il nome è stato modificato in un insipido Via Senzanome.
Ora, se a Firenze avessimo avuto una via con un nome così irriverente, evocativo e gustoso, e qualcuno avesse solo osato pensare di cambiarlo, ci sarebbe stata un’insurrezione popolare! Ma vi immaginate quante storie, quante battutacce imperdibili avrebbe provocato un tale nome? Come rinunciarvi? …Impossibile!!
I bolognesi, evidentemente più seri di noi, hanno accettato la sostituzione senza battere ciglio… ma noi siamo fiorentini! e l’avere una piazza che fa esplicito riferimento all’organo sessuale femminile, non è sconveniente, è… ganzo!!
Però dobbiamo tornare indietro, al periodo del fascismo che, tra le sue tante distorsioni, ebbe anche quella di considerare scandalose le nudità delle statue, che vennero dunque coperte da foglie di fico; anche il nome “Piazza della Passera” per un regime così falsamente bigotto era considerato di una volgarità inaccettabile ed i gerarchi dell’epoca decisero di chiamarla “Piazza dei Pagoni”; ma non ci fu verso, i fiorentini non accettarono questo cambio di volatile, e continuarono imperterriti e in barba alle decisioni governative, a chiamarla Passera.
Caduto il regime, il popolo fiorentino decise di ripristinare l’originario nome di Piazza della Passera, ma rimase soltanto come nomignolo con cui tutti la conoscevano, perché in realtà il nome ufficiale deciso dalle istituzioni divenne Piazza dei Sapiti, che nessuno degnò della minima considerazione: quella era Piazza della Passera e qualunque cartello con qualunque nome non avrebbe mai cambiato la cosa.
E così, nel 2005, l’allora assessore Giani prese la storica decisione di riattribuirle il nome con cui era stata sempre chiamata: Piazza della Passera. Venne finalmente apposta la targa che, ora e per sempre, le restituisce la sua dignità.
Ma realmente Passera fa riferimento al sesso femminile? Se vogliamo prendere a paragone la “Teresina” di Marasco, non ci si pone neanche il dubbio.
L’ultima strofa infatti recita:
“Te la portai a i’ barre
di piazza della Passera
la cominciò a grattassela
la mi fece scomparir…”
Ma lasciando perdere Riccardo Marasco, cerchiamo la vera origine di questo appellativo. Le versioni che dobbiamo analizzare sono due, e ben diverse nella sostanza.
Secondo la prima, in questa zona, fino dagli inizi del Cinquecento, sorgeva uno dei bordelli più celebri e lussuosi di tutta la città, che si dice venisse bazzicato anche dal Duca Cosimo I, e pure con una discreta frequenza. Gli affari andavano alla grande, tanto che ben presto si ritenne necessario aprire un altro bordello, e poi un altro e ancora uno… le esigenze dei cittadini erano grandi, e per soddisfarle tutte sorsero così tanti casini che la zona divenne “bollente”… Quando poi a metà secolo venne abbattuto il rione della Baldracca, per far posto agli Uffizi, tutti i postriboli che si trovavano alla Baldracca, tutte le osterie e tutti i luoghi di vizio trovarono ricovero nei pressi di Piazza della Passera, che divenne il centro indiscusso dei bordelli e dei vizi. E tale era la fama di questi bordelli, che rimasero in vita fino agli anni Venti del secolo scorso, quando vennero infine demoliti. E secondo questa versione, peraltro la più fondata, l’origine del nome non desta dubbi!
Ma esiste un’altra versione, più romantica, più drammatica, che ci porta in direzione opposta e contraria. La storia ci insegna che, nel 1348, Firenze fu devastata da un’epidemia di peste nera. La leggenda ci racconta che, proprio in Piazza della Passera, due bambini trovarono un uccellino malato e tentarono di prendersene cura.
Si trattava, appunto, di una passera, che purtroppo nel giro di poche ore morì. La passera era ammalata di peste, e fu lei a diffondere il morbo che decimò la popolazione di Firenze.
Il gesto caritatevole dei bambini fu all’origine di una delle più gravi pandemie, che causò circa 40.000 vittime tra la popolazione fiorentina, che contava 96.000 abitanti. Da questa vicenda, ha in seguito tratto origine il nome della piazza.
Tonando ai nostri giorni, piazza della Passera è un luogo in cui val la pena di andare a cena, non foss’altro per l’atmosfera che vi si respira. Una curiosità: se vi trovate a mangiare in uno dei ristoranti della piazza e vi capita di ordinare il vino rosso della casa, sull’etichetta leggerete:
“Piazza della Passera”
e sotto, la traduzione in inglese:
(Pussy Square)
Nomen omen.
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