Alcune persone hanno visto nel periodo più buio di Dante un avvicinamento al pensiero Ghibellino, questa rilettura disattenta del pensiero del Sommo Poeta va codificata invece in chiave fortemente coerente con il pensiero dantesco.

Durante le lotte intestine tra Guelfi bianchi e Guelfi neri vi fu un avvicinamento dei primi ai Ghibellini da parte di tutti quei personaggi che erano stati esiliati, tra cui lo stesso Dante. Questo comportamento va però riletto in chiave strettamente politica che non intacca il pensiero filosofico.

Nonostante Dante non vedesse di buon occhio Bonifacio VIII rimaneva comunque asservito alla Chiesa e all’idea di ciò che la Chiesa doveva fare per le anime; allo stesso tempo rimase fortemente colpito e speranzoso nell’azione di Enrico VII e in quella che era sembrata una rivoluzione atta a pacificare tutte le parti in lotta .

Dante vedeva nel Papa il sole e nell’imperatore la luna con il compito, datogli da Dio, di illuminare le genti. In un passo specifica che per lui i soli sono due ed equipara Papa ed Imperatore ponendoli sullo stesso livello .

È in questo periodo in cui l’azione di Enrico VII si fa preponderante che Dante viene erroneamente accostato ai Ghibellini, ma la sua visione è molto più vasta. Rimanendo Guelfo, pure schierandosi dalla parte dell’ Imperatore, ha un ottica super partes, è forse uno dei pochi a capire che potere temporale e potere spirituale, nonostante i limiti per la corruzione, collaborando, possono guidare l’umanità.

Purtroppo Dante non troverà nella figura dei Papi né degli Imperatori quella coerenza che invece lui ha e che lo porterà all’esilio proprio per aver condannato sia nemici che amici per i loro atti ingiusti un esilio che durerà tutta la vita.

Proprio la sua coerenza non gli farà accettare di umiliarsi, di prostrarsi, di chiedere perdono per qualcosa che fino all’ultimo ha creduto giusto Il suo pensiero rimane per tutta la durata dell’esilio quella di ritornare a Firenze, ma di rientrare a testa alta, come un giusto, come un’innocente accusato ingiustamente, fiero, orgoglioso e onesto, una persona coerente fino all’ultimo.

Riccardo Massaro
Pensiero dantesco, oltre il Guelfo e il Ghibellino.
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