26 aprile del 1478 durante la Messa dell’Ascensione in Santa Maria del Fiore, al momento dell’Eucarestia, 19 colpi di daga e di coltello uccidevano Giuliano de’ Medici ed insieme a lui  Francesco Nori che cadeva avendo, con il proprio corpo, fatto scudo a Lorenzo .
Mentre i congiurati volevano impadronirsi del potere in Palazzo Vecchio al grido di “libertà” accompagnato dal suono delle campane, i lealisti reagivano scatenando una caccia all’uomo da cui pochi riuscirono a fuggire. Fra i “presi” anche Napoleone Franzesi e Bernardo Bandini, il più motivato tra gli assassini, che era fuggito a Costantinopoli Tutti giustiziati ed appesi alle finestre di Palazzo della Signoria compreso Francesco De Pazzi e Filippo Salviati, mentre Jacopo de Pazzi che aveva tentato di nascondersi fu impiccato e poi trascinato per tutta Firenze ed infine appeso alla porta casa sua in modo da farlo ondeggiare come un campana.
Le vendette cessarono il giorno delle esequie di Giuliano; fu coniata una medaglia con scritto Luctus publicus su un lato e sull’altro Salus publica con l’immagine di Lorenzo.
I Pazzi subirono una damnatio memoriae, i beni confiscati, gli stemmi abbattuti e distrutti, il nome cancellato dai documenti. Alla fin fine la rivolta beneficiò i Medici che ottennero anche la conferma di essere appoggiati ancora dal popolo.
Lorenzo rimase comunque turbato e si rese conto che il tentato omicidio era probabilmente stato rimandato in quanto il giorno prima, il 25 aprile durante un banchetto a villa Medici a Fiesole per festeggiare l’elezione del cardinale Raffaello Riario Sansoni, avrebbe potuto subire un avvelenamento. Si salvò in quanto non si presentò al banchetto per una indisposizione.
Lorenzo supponeva che dietro all’attentato ci fosse Papa Sisto IV, il quale voleva impadronirsi dei suoi domini a favore del nipote o figlio (non è certo) Girolamo Riario che già si era impossessato di Imola. Lorenzo si era rifiutato di sostenere quel’impresa, mentre invece i Pazzi  avevano appoggiato il Papa. Il Papa aveva già punito i Medici sottraendogli l’amministrazione delle finanze del Pontefice e lo sfruttamento delle miniere di Civitavecchia dove si ricavava l’allume alquanto redditizio per l’industria tessile, attività passata ai Pazzi.
Lorenzo per ritorsione aveva rispolverato una vecchia legge retroattiva che impediva alle donne senza eredi maschi di ereditare in modo che Beatrice Borromeo (moglie di Giovanni de Pazzi) ne fu privata.
Neanche le nozze del 1469 tra Guglielmo De Pazzi e Bianca de’ Medici, sorella di Lorenzo, riuscirono a calmare la situazione, anzi furono ritrovate delle scale di corda  in casa dei Pazzi che sarebbero dovute servire ai soldati del Duca di Urbino, Federico di Montefeltro, per entrare in città con  1500 cavalieri, 2500 uomini per assisterli e 4000 fanti. Nella realtà il Duca rimase nell’ombra e il colpo di mano non poté essere provato.
Riccardo Massaro
Da Pazzi congiurare contro i Medici.
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