Il linguaggio fiorentino non può essere indicato come un vero e proprio dialetto ma come una storpiatura o invenzione di termini che sono poi entrati nell’uso comune nel corso degli anni. Una lingua che rimane comprensibile anche al resto dell’Italia,
Fra vetrate e affreschi nel Duomo di Firenze.
Il Duomo di Firenze racchiude tesori e storie, una delle tante sono i lavori infiniti, cominciati nel 1296 e terminati nel 1436. Firenze non baderà a spese pur di far invidia alle altre città e confermare il potere e l’arte
Firenze: i lampioni del Teatro la Pergola.
Firenze: i lampioni del Teatro la Pergola. Rubrica “Lo scatto Fiorentino” Heading ” The shot Fiorentino ”
I caffè storici fiorentini.
I caffè storici di Firenze, alcuni dei quali ancora oggi aperti al pubblico, sono stati fin dalla metà del 1800 luoghi di ritrovo dell’intellighenzia cittadina, ambienti dove la discussione culturale e politica era di casa. Nei caffè di piazza della
Moglie e buoi dei paesi tuoi.
Si tratta di un antico detto, frutto della saggezza popolare contadina, ormai antiquato e in contrasto con l’ampliamento e l’integrazione della società moderna. Nell’antichità la moglie era infatti il fulcro intorno al quale ruotava il nucleo familiare, mentre i buoi
Le tombe dei boia.
Il boia era uno e il mestiere era tramandato di padre in figlio quindi nei tempi si son succeduti molti boia e se il figlio non era generato si nominava un altro boia. Gli assassini della giustizia erano necessari, ma come
Dante e la sua Casa.
È lo stesso Sommo Poeta che ci indica il suo domicilio ponendolo in un’area tra la chiesa di San Martino, la Badia Fiorentina e la chiesa di Santa Margherita de’ Cerchi, luoghi per altro ancora oggi esistenti e visitabili. Non
Pezzole in salsa colla, ovvero le Crespelle Fiorentine.
Forse appaio ripetitivo, ma che posso farci se i franzosi hanno fatto proprie ricette che in Firenze sono nate. Le crespelle, nome che deriva da “crespo”, cioè grinzoso, oggi sono chiamate da tutti, fiorentini compresi, crépes. La Francia, come si
Sull’Arno al tramonto.
Sull’Arno al tramonto. Rubrica “Lo scatto Fiorentino” Heading ” The shot Fiorentino ”
Rosticcerie, venditori ambulanti e caffè a Firenze nel XVIII secolo
Quando, scorrendo nel tempo, le osterie furono abbandonate dai pensatori e dagli artisti e non furono più luogo di conversari e di burle imbastite o vissute, si trasformarono in quelle che sono oggi le nostre trattorie. Siamo a Firenze intorno al
Indorare la pillola.
Nel medioevo le pasticche venivano preparate dagli speziali dopo un lungo procedimento nel quale si pestavano, si riducevano in polvere e si mescolavano diverse erbe medicamentose. Il grosso problema era che questi confetti avevano sempre un gusto estremamente amaro e
La prigionia segreta di Michelangelo.
Alcune sono leggende altre storie deformate dal tempo, alcune riguardano opere d’arte, altre personaggi illustri, ma tutte sono desiderio di sapere. Ricordate l’assedio di Firenze del 1529 ad opera di Carlo V, ne abbiamo parlato in questo pezzo. Concludo quel