Tito Maccio Plauto scriveva in una sua commedia: “nam qui dormiunt libenter, sine lucro et cum malo quiescunt”, (poiché coloro che dormono troppo bene riposano senza profitto e in malo modo). Il motto latino si è trasformato nel moderno “chi
Tra il lusco e il brusco.
“Lusco” deriva dal latino “luscus” che significa guercio, cieco a un occhio o che comunque ha difficoltà nel vedere; “brusco” invece indica quella situazione di luce fioca e incerta tipica dell’imbrunire. Nel dialetto della Garfagnana e nel pistoiese in generale
L’erba del vicino è sempre più verde.
Anticamente le capre preferivano mangiare l’erba dei terreni confinanti piuttosto di quella che cresceva sui terreni dei padroni. Dall’attenta osservazione di questo curioso fenomeno, col passare del tempo i contadini hanno creato il proverbio “l’erba del vicino è sempre più
Uomo avvisato mezzo salvato.
“Levius laedit, quicquid praedivimus ante”, ferisce in misura minore tutto ciò che è stato previsto, affermava un antico detto latino che in altre parole si potrebbe paragonare con l’attuale “uomo avvisato mezzo salvato”. Il senso di questo adagio infatti vuole
Eccoci all’acqua!
I fiorentini hanno sempre avuto un rapporto di amore e odio con l’acqua, in particolare con quella d’Arno, un rapporto a volte difficile e drammatico. Per secoli il fiume ha attraversato Firenze senza che fosse stata costruita la minima protezione,
Quando Pisa le prese di santa ragione a Cascina.
Visto che fra due giorni è il 28… Nella terra di Toscana ci sono state innumerevoli battaglie e guerre, tutte con lo scopo di affermare una città rispetto ad un’altra o per acquisire e gestire un territorio di pertinenza avversa.
Chi dice donna dice danno.
Oltre ad essere un modo di dire molto conosciuto, “chi dice donna dice danno” è anche un “bisticcio”, vale a dire un metodo nel quale nello stesso discorso si accostano intenzionalmente parole che abbiano una certe somiglianza formale, ma una
Al cuor non si comanda.
Gli antichi greci lo chiamavano “pathos”. Era una delle due forze dell’animo umano che regolava la sfera delle emozioni, quella irrazionale, mentre l’altra era il “logos” che governava l’aspetto razionale. Pathos e Logos erano in conflitto perenne. La parte razionale
Il Giglio Fiorentino.
La leggenda vuole che il Giglio Fiorentino, simbolo araldico della città di Firenze, abbia origine dalle vaste distese di iris, o giaggioli, che nascevano spontanei nelle campagne e lungo le sponde dell’Arno. Il termine giaggiolo altro non era che una
Gallina vecchia fa buon brodo.
Questo proverbio si perde nella notte dei tempi, quando nelle campagne c’era la fame e i contadini di rado mangiavano i polli ma conservavano con grande cura le galline poiché fornivano le uova. Ma quando anche le pollastre diventavano vecchie,
Babbo.
“Che non è impresa da pigliare a gabbo, descriver fondo a tutto l’universo, né da lingua che chiami mamma o babbo” scrive Dante nel canto XXXII dell’Inferno e questo ci fa chiaramente comprendere quanto fosse diffuso in Toscana il termine
Tutte le foto del Giglio Fiorentino.
Questa pagina raccoglie i Gigli sparsi per Firenze, le foto del simbolo fiorentino per eccellenza. Lo scrittore Franco Ciarleglio e il figurante Alberto Chiarugi hanno ben raccontato il nostro Giglio nei due articoli qua sotto. Il Giglio Fiorentino