L’ordine di Santo Stefano è un ordine religioso cavalleresco fondato nel 1562 grazie ad una bolla papale voluta da Pio IV. Istituito proprio a Firenze il 15 marzo del 1561 il primo fu capo Cosimo I de’ Medici, poi dopo i Medici, Sigismondo d’Asburgo e Lorena.
Fu grazie all’ascesa al soglio Pontificio di Papa IV che finalmente Cosimo I de’ Medici Duca di Firenze e di Siena poté fondare l’ordine di Santo Stefano Papa e Martire che era soggetto alla regola benedettina. Istituito In onore e in memoria della vittoria riportata sui francesi dal maresciallo Strozzi nel 1544 contro Siena, anche se altri ritengono che invece sia per commemorare proprio la vittoria di Cosimo I nella battaglia di Montemurlo del 1537.
Grazie al Papa Cosimo I, oltre che essere il capo di questa istituzione, poté far ereditare ai suoi successori la sua carica che passò prima alla famiglia de’ Medici e poi alla casata di Asburgo di Lorena. A confermarne la carica di un altro Papa, Benedetto XIV nel 1748.
La prima sede dell’ordine fu a Portoferraio sull’isola d’Elba, poi Pisa, per ovvi motivi in prossimità del mare. L’insegna dell’ordine è una croce rossa a 8 punte bordata d’oro, (del tutto simile a quella dei Cavalieri di Malta al quale ordine si ispirava) rappresentata su campo bianco (praticamente i colori sono invertiti rispetto quelli dei Cavalieri di Malta).
Per essere ammessi nell’ordine bisognava mostrare almeno 4 gradi di nobiltà paterna e materna.
L’ordine si estese anche fuori i confini della Toscana, in altri Stati dell’Italia ed anche all’estero e godeva di un’ottima fama. La sua missione era uguale a quella dei Cavalieri di Malta, liberare il Mediterraneo dai pirati musulmani e salvare i cristiani imprigionati dalla schiavitù e dal pericolo Ottomano.
Nel 1570 l’ordine fu a fianco della Spagna a combattere contro i turchi nella difesa durante il grande assedio di Malta. Fu poi presente nel 1571 alla battaglia di Lepanto continuando poi, con le sue navi, a controllare e a proteggere il Mediterraneo dai pirati. Nel 1640 aiutarono i veneziani contro i turchi a Candia.
Nel 1700 Il Granduca Pietro Leopoldo riorganizzò l’ordine smilitarizzandolo e facendone un istituto per la preparazione della classe dirigente Toscana. Nel 1800 Napoleone cerco’ di sopprimerlo, ma Re Ferdinando III di Lorena riuscì a ripristinarlo.
Un altro tentativo di sopprime l’ordine fu durante l’unificazione della Toscana al Regno di Sardegna nel 1859, tentativo vano, perché solo una bolla papale poteva abolirlo, quindi ancora oggi l’ordine è esistente.
La massima funzione di questo ordine è proprio durante il 1500 nel tentativo di debellare la piaga della pirateria, anche loro come i Cavalieri di Malta erano impegnati in una guerra di corsa attaccando le navi pirate e liberando i cristiani obbligati alla remo o in viaggio per la futura schiavitù, tutto questo sottraendo la refurtiva e sequestrando le navi o al limite affondandole.
Ovviamente l’ordine confermava l’appoggio del Granducato di Toscana e della sua nobiltà alla chiesa romana minacciata dall’islam.