Una fortuna nascere in un posto invece di un’altro. In senso generale, nascere a Lione invece che a Monrovia oppure a Manchester piuttosto che a Niamey determina una certa differenza nella vita che vivrai. Una differenza abissale che non solo si esterna nella qualità della vita stessa ma anche nella durata nel tempo, e non è detto che una lunga durata sia positiva in certi luoghi.
Non voglio essere triste ne rendere chi legge triste, ma spesso non si pensa alla fortuna che ci ha già baciato collocandoci in un luogo invece di un’altro.
Pensate miei cari concittadini la grazia che ci è toccata nascendo a Firenze. Non solo la vita è meno dura che altrove, ma cresciamo in una delle rare culle del passato. Ogni respiro è denso di chi eravamo. Non lo respiriamo giornalmente perchè non lo vediamo spinti dal caos dell’impegno, ma è li. Possiamo, se vogliamo, fermarci e guardare, respirare profondamente ogni singola traccia di pittura ad olio o ogni più piccola parola scritta come anche ogni liscia forma marmorea. Abbiamo il tutto a disposizione, la storia, la letteratura, l’arte, la musica, l’economia, la politica. Ogni forma di evoluzione proviene in qualche modo anche da qua, da questo nucleo che si staglia in forma di rara bellezza.
Non è l’unica Firenze, altri luoghi sono magici alla stessa maniera, ma volendo impegnarsi si possono contare sulle dita, si può quindi negare questa fortuna?
Quanti nel mondo possono dire di calpestare lo stesso suolo di personaggi come Dante o Michelangelo o anche di Gino Paganelli o Burgasso o ancora Lachera. Quanti possono dire di vivere in un luogo che per quanto tu possa leggere e guardare c’è sempre un aneddoto o una storia o un’opera d’arte che non si conosce. Quanti possono camminare e osservare un palazzo sapendo che è li da 1000 anni o addirittura da 1500 come la Torre della Pagliazza.
Sembra poco? Non ci scordiamo però che sian fiorentini e un’ode alla nostra città è molto più irriverente che splendente, ricordiamoci i nostri cantastorie come Marasco. Studiosi della musica tradizionale come il Menestrello Fiorentino Beltrando Mugnai.
Esattamente come la canzone di Lorenzo Baglioni: Firenze da quassù. Bravi ragazzi bella canzone!