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Mercato centrale di San Lorenzo

Il mercato di San Lorenzo è (era) il mercato più famoso di Firenze  nato per i fiorentini.

Quando alla Loggia del Porcellino il mercato nuovo non era più in grado di soddisfare le esigenze dei fiorentini si pensò di realizzare tre spazi adibiti a mercato. Uno il mercato centrale di San Lorenzo, un’altro il mercato di Sant’ambrogio ed in fine un mercato a San Frediano, mai realizzato.

Il progetto del mercato centrale è di Giuseppe Mengoni, lo stesso della galleria Vittorio Emanuele II a Milano, che integrando ferro, ghisa e vetro costruì una loggia di dieci arcate per lato inframezzate da snelle colonne in pietra serena. Fu inaugurato nel 1874 con l’Esposizione Internazionale dell’Agricoltura.

Detto questo veniamo ad oggi.

Un piccolo inciso, che cosa è un mercato? O sarebbe meglio dire, che cosa dovrebbe essere? Un luogo dove sono radunati una serie di banchi atti alla vendita della carne, del pollame, del maiale, del manzo, delle verdure, della frutta e ancora del pesce, delle sementi, del pane, del vino, dell’olio, anche di animali vivi, almeno una volta. Questo è un mercato, un luogo dove i cittadini si radunano al mattino per acquistare dei prodotti per preparare il desinare e la cena. Un luogo frequentato giornalmente dalle massaie, dalle casalinghe, da coloro che ricercano il prodotto fresco e di qualità. Si crea un ambiente fatto di odori e urla, di contrattazione e assaggi, di scelta del banco preferito e magari l’occasione per due ciane fra comari.

Questo è un mercato, il cuore vitale di una città, un luogo dove la poesia del cibo deve essere ancora trasformata e adagiata su un piatto per la gioia dell’astante.

Quanto tempo è che non fate un salto al mercato centrale? Ci sono capitato quasi per caso, volevo vedere la Sagrestia Vecchia e ci sono capitato l’unico giorno che era chiusa, non so quale incontro e fra chi, ovviamente non esisteva un’altro luogo per scambiare quattro chiacchere. Ormai ero in zona e mi sono addentrato al mercato. Erano anni che non lo visitavo, la spesa la faccio altrove e sono rimasto basito.

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Il mercato centrale oggi!

I banchi, tranne qualche macellaio e ortofrutta sono spariti, è pieno di caffè e ristorantini, banchi con paccate di pasta confezionata di tutti i colori che solo dei turisti potrebbero comprare e dulcis in fundo gruppi di turisti con tanto di guida che illustrava il mercato come se mostrasse l’opera di Michelangiolo alle Cappelle Medicee.

Non che non esista più la vendita caratteristica del mercato, ma si è ridotta, è virata verso il turismo, ha cancellato l’originale idea del mercato.

Niente profumi di pesce, niente caratteristico odore di sardine e baccalà sotto sale, assenza di profumo di pecorino e parmigiano, niente odore di meloni maturi. Tanti colori variopinti che di falso riempiono gli occhi, una prevalenza olfattiva mista fra funghi secchi e caffè del bar.

Ma che fine ha fatto il mercato?

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Mercato centrale primo piano

Intendo dire che è sbagliato aver riqualificato il piano superiore dove si può cenare (a prezzi cari) con varie scelte di prodotti? No, assolutamente, una cosa ben fatta, un piano chiuso per decenni riportato a nuova vita va benissimo, ma non sotto, non il mercato. Il mercato non andava riqualificato, ma mantenuto, preservato, negato l’accesso al turista come durante una messa in chiesa, impedito che arrivassero banchi di mercanzia più adatta ad un luna park di periferia. 

Ed infatti chi c’era dentro il mercato? Donne e uomini a fare la spesa circa il 30%, turisti che girellano 40%, fiorentini che passeggiano senza comprare 30%, come se girellassero fra i negozi del centro.

Fuori dal mercato le bancarelle, dove si vendeva il cuoio fiorentino, non appartengano più a nessun fiorentino, mucchi di roba tutta uguale che proviene da chi sa dove, cuoio fiorentino made in Cina.

Ecco perchè inserisco questo articolo nella categoria politica, perchè questa è politica e per di più sbagliata. Certo, è facile alzare i prezzi degli affitti per far sloggiare il vecchio contadino di fuori porta sostituendolo con un attraente e turistico venditore di prodotti di fabbrica. Uccidere il km zero a fronte di prodotti che sono importati dalle multinazionali. Sempre una politica che massacra il piccolo con il suo prodotto di qualità a fronte dei potenti importatori di prodotti marocchini e sud americani.

Da leggere come il comune si piega ai potenti: Firenze mecca delle multinazionali

Innovare non è distruggere le tradizioni, soprattutto se le tradizioni ti portano prodotti di qualità e sani, innovare è anche migliorare quello che esiste se ragioniamo di un contesto cittadino. Poi ci si lamenta che i cittadini lasciano il centro? Per forza, avete trasformato il centro di Firenze in un negozio turistico a tutti i livelli, l’avete mercificata Firenze uccidendo tutto quello che ha reso Firenze grande nel mondo. Vivere sulla scia di quello che è stato fatto in passato ma trasformato tutto in un business uccide quella bellezza. Vi scordate che la vita delle persone non è solo denaro, ma sensazioni.

Jacopo Cioni
Jacopo Cioni
Mercato centrale di San lorenzo, non esiste più
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2 pensieri su “Mercato centrale di San lorenzo, non esiste più

  • 10 Ottobre 2016 alle 0:22
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    Sono perfettamente d’accordo con l’autore dell’articolo. Oddio, ma è tutto vero quello che ha detto? Ho paura di si. Sono andata al mercato centrale qualche anno fa ed era tutto come prima, con gli ortolani, i banchi del pesce, le salumerie, ecc., certo però ancora non era venuto ad occuparsi del mercato centrale un certo sig. XXXXX che gestisce il ristorante dell’ultimo piano e che suppongo sia stato lui a voler rivoluzionare anche il piano inferiore. Bella roba! Speriamo che, come al solito, duri poco e fra qualche anno se ne vada. Però il danno l’ha già fatto e non so se a questo punto si potrà tornare indietro. Mi auguro che in Comune si avvicendino uomini più intelligenti che invece di dare a persone che vendano solo aria fritta riconoscimenti come il fiorino d’oro si diano veramente “una mossa” a riqualificare sul serio Firenze, città che è diventata quella che è grazie ai suoi artigiani, alle eccellenze agricole del territorio oltre che ai monumenti. A proposito non si vendono ai privati le Ville Medicee come è stato fatto! Non solo, ma come dice per altri versi l’autore di questo articolo, sembra che il Comune dove è situata la villa cambi a spese dei cittadini il tracciato della strada perchè al privato dà noia com’è ora in quanto passa ed ha una curva proprio sulla villa!!! Vogliamo scherzare davvero!?!? Tutto questo mi pare di ricordare per farci un albergo! E un se ne pò più d’alberghi!

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    • 10 Ottobre 2016 alle 9:25
      Permalink

      Ormai, Cara Lucia, il privato con i soldi la fa da padrone, come nel medioevo. Ci si deve chiedere il motivo e quanto questo sia legato al liberalismo imposto dai trattati.

      Jacopo Cioni

      Rispondi

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