GELOSIE E COLPI BASSI PER NUOVE ALLEANZE – Si cambia campo per convenienza
Granduchi sono a cena nel salone grande, la festa dell’intronazione di Francesco, è ormai un ricordo lontano. Hanno ricevuto una lettera da Mantova del Gonzaga. I due parlottano fra loro a voce bassa. Anche stando molto attento riesco solamente le parole: figlia, matrimonio, Farnese, Gonzaga, e niente altro. La curiosità aumenta, debbo sapere cosa è successo, interrogherò Florinda e il Maggiordomo. Se sanno qualcosa me lo diranno. Devo solo trovare le parole giuste.
Bianca e Francesco abbandonano il salone, per andare a dormire. Il Medici fa un fischio, e da un angolo nascosto esce un bellissimo cane da caccia. Si avviano verso la loro stanza da letto. La fortuna mi assiste. Il Granduca ha lasciato sul tavolo la lettera ricevuta. Sono solo nel salone. Metto il foglio nella scarsella, lo leggerò prima di dormire.
Ho finito di sistemare il tavolone nel salone da pranzo, e apparecchiato per la colazione dell’indomani, ho messo nel camino due ciocchi grossi di legno, bruceranno tutta la notte. Spengo tutte le candele, e vado a dormire con Florinda. La ragazza è già a letto da tempo, è molto stanca e dorme profondamente. Prendo una sedia la metto di fronte al camino, mi siedo e al lume della brace del camino, tiro fuori la missiva e inizio a leggere. E’ quello che cercavo. Una notizia inaspettata. La conferma delle voci raccolte qua e la.
La lettera parla dell’annullamento del matrimonio fra Eleonora Farnese figlia di Alessandro Farnese Duca di Parma e Vincenzo Gonzaga figlio di Guglielmo Duca di Mantova, per incapacità della ragazza di procreare figli. Dopo due anni di matrimonio e di tentativi andati a vuoto, il Gonzaga chiede l’annullamento delle nozze al Papa Gregorio XIII, dicendo di non aver consumato. Tutto confermato da illustri Medici. I Farnese non accettano l’annullamento, dicendo che la colpa è di Vincenzo. A contratto il mal “franzese” e non può procreare
La notizia sveglia in me la curiosità. Debbo sapere perché il Granduca Francesco parla di giocare le “loro carte”. E’ molto tardi decido di dormire, domani mattina comincerò ad informarmi. Entro nel letto, Florinda sente la mia presenza, si gira verso di me mi abbraccia e mi bacia. Stamani mi sono svegliato al suono delle campane che annunciavano l’Ave Maria. Ho indossato i vestiti con lo stemma dei Medici, e insieme a Florinda andiamo a Svegliare i Granduchi, per aiutarli a vestirsi.
Il salone è pronto per la colazione dei Signori. Francesco gioca con il cane, mentre aspetta l’arrivo dei figli. Gli serviamo la colazione, dopo usciamo per recarci in cucina a mangiare. Mentre siamo a rassettare la stanza dei Signori, entra il Maggiordomo, per darci degli ordini.
Magg: Il Granduca Francesco deve partire per Mantova alla Corte dei Gonzaga. Deve mettersi d’accordo per combinare un matrimonio fra sua figlia Eleonora e il Duca Vincenzo Gonzaga. Dovete preparare i bauli viaggio, i migliori abiti, con i simboli della casa. Preparate la carrozza per il viaggio, il cocchiere Mozzetta e un drappello di Fanti.
Bas: Devo preparare anche il mio baule da viaggio? e di Florinda?
Magg: Prepara il tuo baule. Florinda deve rimanere con Madonna Bianca. Dimenticavo; devi avvisare Belisario Vinta il Segretario di Stato. Deve prepararsi a rimanere dai Gonzaga per diverso tempo. Dovrete passare a prenderlo, deve viaggiare con voi.
Detto questo il Maggiordomo se ne va. Florinda mi guarda. I suoi occhi sono pieni di lacrime!
Flo: Amore mio, devi lasciarmi ancora! Ci siamo ritrovati da poco tempo, e ora parti per un lungo viaggio.
Bas: Faccio questo viaggio per servire il mio Signore. Ti penserò per tutto il tempo della lontananza. Tornerò presto!
La mattina dopo è tutto pronto per la partenza. Alla carrozza il cocchiere ha attaccato due cavalli Berberi, sono velocissimi! Ho caricato i bauli. Francesco saluta Bianca, e sale in carrozza. Florinda mi saluta dalla finestra della nostra stanza. Sta piangendo! Arriva il drappello dei Fanti. Dopo aver salutato il Granduca, il Caporale da l’ordine di partenza, il viaggio è molto lungo e disagiato.
Prima di uscire da Firenze, passiamo dalla abitazione di Belisario Vinta in via de’ Bardi. Ho caricato i suoi bagagli sull’imperiale, monto a cassetta accanto a Mozzetta. Il cocchiere fa schioccare la frusta e partiamo.
Dopo un lungo viaggio disagiato, per le strade sconnesse, la scomodità delle locande, e per l’attacco vicino Mantova di briganti da strada. Volevano depredarci, ma i fanti ci hanno difeso bene. Da Mantova i Gonzaga, informati da un nostro fante mandato a cercare aiuto, ci hanno inviato in soccorso un manipolo di soldati. Questo arrivo, ha ribaltato la situazione, gli assalitori sono stati quasi tutti uccisi, alcuni sono riusciti a fuggire benché fossero feriti.
Arriviamo al Palazzo Ducale. A riceverci c’è il Duca in persona, accompagnato da quattro fanti armati di alabarda. Francesco e Belisario, vengono abbracciati calorosamente. Portiamo la carrozza nella stalla. Vengono staccati i cavalli, spazzolati e abbeverati. Li prepariamo la mangiatoia con fieno fresco. I nostri fanti raggiungono gli alloggi dei soldati del Gonzaga. Alcuni sono feriti, vengono assistiti cameratescamente. Io e Mozzetta guidati dal Maggiordomo del Duca, portiamo i bauli nelle stanze per Francesco e Belisario. Torniamo al dormitorio dei soldati per trovare due letti dove riposare.
La sera a cena Francesco e Vincenzo, e Belisario parlano del matrimonio annullato dal Pontefice, per l’incapacità di Margherita Farnese di procreare figli.
Vinc: Madonna Margherita durante i due anni di matrimonio, non è mai rimasta in cinta. Ha senz’altro un difetto che le impedisce di avere figli.
Fra: Vostra Signoria, avete contratto qualche malattia invalidante?
Vinc: Sono sano, e pronto per procreare!
Fra: Sono contento di questa affermazione. Devo farvi una proposta per unire le nostre casate. Le do la possibilità di sposare mia figlia Eleonora. Se accettate, dovrete sottostare a delle prove e visite da parte di medici non di parte.
Il Duca rimane in silenzio soppesando la proposta fatta da Francesco, poi dopo qualche minuto prende la parola.
Vinc: Accetto! Mi sottoporrò a qualsiasi prova alla quale sarò sottoposto, per far sapere ai Farnese, che la mia salute è ottima!
Fra: Eccellentissimo sig. Duca. Per fugare tutti i dubbi sulla vostra virilità, verrete sottoposto a visita medica, e ad una prova con una vergine, che troveremo in Firenze. Sotto lo sguardo del mio Segretario di Stato Belisario Vinta, di un Notaio e due medici scelti da voi. Come potrete scegliere il posto dove sarà fatta la prova pratica.
Vinc: Bene, sono d’accordo! Possiedo un Palazzo qui in città che è disabitato, dove potrò essere visitato lontano dagli occhi di curiosi, e fare la prova pratica. Il Notaio si chiama Ser Martino Consorti, mi riservo di comunicare i nomi dei due medici. Ora ci ritiriamo nelle nostre stanze. Domani mattina il mio segretario Simone Lacchi chiamerà il Notaio e andrà alla ricerca dei medici non di Mantova.
I due Signori si accordano per avvisare il Pontefice di questa prova. sono sicuri di avere la sua approvazione. Infatti dopo diversi giorni giunge a Mantova un messo con una lettera del Santo Padre. Lo congedano, e lo invitano a passare dalla cucina per rifocillarsi. Vincenzo e Francesco si ritirano nello studio del Gonzaga per leggere la missiva.
“Figli amati. Noi Papa Gregorio XIII, approviamo quanto da voi comunicato nella vostra missiva. Aggiungiamo l’invio da parte nostra di un nostro testimone, il Cardinale Marcantonio Zonin, che riferirà a Noi il risultato della “prova d’amore”. Figli amatissimi, vi abbraccio e invio a voi la mia paterna benedizione”.
Pontificem Gregorius XIII