PARTE PRIMA

Fatti sempre riportati dal viaggiatore del tempo Bastiano.

Tornato al mio lavoro di cambiatore, presso Messer Filippo Villani, vengo avvisato da un facchino di raggiungere il padrone al suo banco di lavoro.

Filippo: Bastiano, ho parlato con il mago francese. E’ riuscito ad andare nel futuro al tempo del Granduca Francesco de’ Medici. Non essendo visibile da nessuno degli abitanti di Pitti, ha potuto girare indisturbato per il palazzo, ed ha assistito ad un colloquio fra Francesco e sua moglie Bianca. Stavano parlando di maritare la loro figlia Eleonora con un buon partito, anche per fare e rinnovare alleanze con altri Signori.
Bastiano: Come sempre sono pronto per partire per raccogliere notizie. Fra quanto tempo avverrà la partenza?
Filippo: Debbo parlare con il mago francese, per stabilire il giorno e l’ora propizia. Si deve aprire una porta nel tempo per farti andare.
Bast: Messere, avvisatemi per tempo, affinché possa prepararmi. Devo trovare una scusa plausibile per i miei genitori non devono sapere dove mi reco in realtà, e non si debbono preoccupare per la mia salute.
Fil: Digli che per un mese devi andare a Venezia alla mia filiale, c’è da sistemare dei conti e la cosa è lunga. Ora vai ti chiamerò per tempo.
Stamani vado alla spezieria di Messer Lorenzo. La partenza per il futuro è per oggi. E’ suonata da poco tempo L’Ave Maria, per le strade ci sono pochi passanti. Cammino veloce scansando le strade più trafficate, non debbo farmi vedere. Nella spezieria è tutto pronto come al solito, manca solo il mago.
Filippo: Mosca, sei pronto?
Bastiano: Ho preparato tutti i vestiti, gli ho messi nella sacca da viaggio insieme ai carboncini e alcune pergamene dove scriverò quello che vedo.
Lorenzo: Il mago sta per arrivare!
Non finisce di parlare che un lampo illumina la stanza seguito da un forte tuono. Nella stella fra le candele accese, c’è il mago sempre vestito di nero e più arcigno che mai.
Nostradamus: Bon juor miei segneur, sono prompto per mandare le garçon nel futuro. Tres bien?
Bastiano: Eccomi qua pronto come sempre per la partenza.
Filippo: Bastiano ti consegno 150 fiorini per le spese. Cerca di fare bene il tuo lavoro. Buon viaggio!
Lorenzo: Vai Mosca, fatti onore!
Eccomi nella stella. Il mago, ha acceso il candelabro sul tavolo, ha aperto il “Tomo” antico, e dopo qualche istante mi trovo nel futuro nel vicolo del Giglio. La strada è vuota, mi incammino verso la locanda dei “Tre Re”. Dovrò essere rintracciato da Drusilla. Certamente, saprà dove trovarmi. Entro nella locanda e chiamo l’oste. Si gira e mi guarda con stupore.
Gigante: Ma tu sei Bastiano! Sei tornato da dove vieni?
Bast: Caro amico torno da un viaggio in Spagna per conto del mio nuovo padrone Messer Lapo Cenni mercante in Bologna.
Il Gigante mi abbraccia così forte da stritolarmi fra le sue possenti braccia. Il buon uomo è veramente commosso tanto che piange. Dietro di me sento una voce che mi saluta.
Drusilla: Ben tronato Bastiano, ti vedo in ottima salute. Sei pronto per il tuo incarico?
Bast: Drusilla, sono contento di rivedervi dopo tanto tempo, ho vissuto tante avventure, ma ho sempre sperato di tornare.
Drusil: Sono stata in contatto con Messer Lorenzo e da lui ho saputo tutto. Bene, domani mattina ti porterò a Pitti, dovrai riprendere servizio.
Alla porta di palazzo Pitti veniamo fermati dal Sergente dei fanti di guardia.
Sergente: Alto la! Fatevi riconoscere!
Drusilla: Sergente, con me c’è Bastiano Cenci, è tornato per riprendere servizio presso il Granduca Francesco.
Il sergente mi guarda lungamente, poi si fa da parte.
Sergente: Ben tornato Bastiano, sono contento di rivederti come lo sarà Florinda (sogghigna). Chiamo Faina e ti farò portare dal Granduca.
Faina è arrivato prontamente. Quando mi vede viene verso di me e mi saluta amichevolmente.
Faina: Toh, guarda chi si rivede dopo tanto tempo, vieni andiamo da Francesco, sarà contento di vederti.
Entriamo nello studio, il Medici è impegnato a dettare una lettera al Notaio di corte.
Faina: Vostra Signoria, è tornato Bastiano Cenci, vuole riprendere il suo posto.
Francesco, si interrompe, si volta verso di me e saluta.
Francesco: Caro bastiano ben tornato. Da dove vieni?
Bastiano: Vostra Signoria. Ho lasciato il mio lavoro a Bologna, dove ho trascorso molto tempo, sentivo la mancanza della mia città e sono tornato. Se Vostra Signoria vuole vorrei ritornare al mio posto.
Franc: Sei il Benvenuto, il posto è tuo!
Bast: Vostra Signoria vi ringrazio. Vorrei con il vostro permesso ritirarmi nella mia stanza per sistemare il bagaglio.
Mentre sistemo la mia roba nell’armadio, sento bussare ed una voce di donna.
Florinda: Bastiano, amore, sei tornato apri!
Apro la porta e una nuvola bionda si getta nelle mie braccia e baciandomi con amore chiede dove sono stato.
Florinda: Amore, perché te ne sei andato? Ho pianto per molte notti quando sei partito, perché mi hai abbandonato cattivo?
Bastiano: Avevo accettato un lavoro nella città di Bologna da contabile. La paga buona mi ha fatto decidere. Si me ne sono andato in fretta e furia ma ora sono tornato.
Francesco con la morte di suo padre gli è succeduto sul trono, ma non è come lui. Non governa direttamente lo Stato Toscano, ma preferisce affidarne la gestione a suoi uomini fidati. Tutto questo per dedicarsi allo studio dell’alchimia che lo affascina e collezionare reperti, quadri, statue antiche. E’ rimasto vedovo della prima moglie Giovanna d’Austria, ed ha sposato la sua amante Bianca Cappello, legittimando un amore ormai a conoscenza di tutti. Ha avuto il biasimo del fratello il Cardinale Ferdinando, ma non lo ha ascoltato.
Comunque come i suoi predecessori, rinnova e stipula nuove alleanze, con i Signori dei vati Stati italiani. I suoi informatori, gli hanno parlato della fine del matrimonio fra il Duca di Mantova e Eleonora Farnese, finito per l’incapacità di lei di procreare figli per la discendenza.

Fine prima parte

Alberto Chiarugi
Maneggi per maritare una figlia

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