Madeleine Whiterspoon Dent era una crocerossina americana nata a New York nel 1892 e figlia di un sovraintendente dell’ospedale statale di Wards Island; da lui ereditò la vocazione medica. La famiglia era originaria degli Stati del Sud: Mississippi e Arkansas. Dopo la morte del padre, lei e la famiglia si trasferirono a Firenze, dove, presso la comunità americana, studiò il violino.
La stessa comunità americana fiorentina (ma in realtà tutta quella italiana) sarà molto vicina alla causa fiumana. Le si adopererà infatti nella raccolta di fondi per sovvenzionare l’impresa e aiutare gli indigenti locali.
Nel capoluogo toscano Madeleine conobbe Francesco Gori Montanelli, un dottore in scienze agrarie. Il marito Francesco era un discendente di uno dei padri del Risorgimento Giuseppe Montanelli di Fucecchio, (cittadina in provincia di Firenze dove c’è ancora la casa di famiglia e il monumento all’eroe). Dopo sposata divenne volontaria della Croce Rossa Italiana e cercò di operare nelle zone di guerra dove il marito era comandato come capitano durante il primo conflitto mondiale.
Lei e il marito, Comandante del Genio, fotografo di Stato e Vicepresidente dell’ Associazione dei Combattimenti toscani, saranno tra i primi ad aderire alla spedizione fiumana insieme a poeta.
Il fiorentino Francesco e la newyorkese Madeleine, si adopereranno per cercare di migliorare la qualità della vita dei fiumani diseredati, sia in campo sanitario, che igienico, che alimentare. La stessa Madeleine si impegnerà alla riuscita della ‘crociata dei bimbi di Fiume’, ovvero per mandare varie migliaia di bambini malnutriti di Fiume a causa dell’embargo imposto del capo del governo Nitti, ospiti presso delle famiglie di cittadini italiani che si erano offerte per la loro cura. Cosa questa che si ripercuoterà negativamente e vergognosamente sul Governo italiano.
Madeleine sarà la traduttrice ufficiale in lingua inglese degli articoli dei giornali locali e dei proclami del Vate. Grazie ai suoi contatti in America e tra le comunità americane in Italia, cercherà di contrastare la cattiva pubblicità internazionale atta a screditare l’Impresa di D’Annunzio. I suoi articoli saranno pubblicati su circa 1500 giornali americani.
Madeleine lavorerà alacremente per trovare sempre nuovi appoggi atti a contrastare il presidente Woodrow Wilson, che preferiva attenersi a quanto stabilito nel Patto di Londra, lasciando così Fiume e altri territori dell’Istria e della Dalmazia fuori dall’Italia. Come sappiamo D’Annunzio marciò da Ronchi a Fiume e la occupò, sperando in una sollevazione internazionale per facilitare l’annessione voluta dalla maggioranza del popolo fiumano. Il Vate non accettava gli accordi del trattato di Versailles, definendo la vittoria italiana nel primo conflitto mondiale, una ‘Vittoria mutilata’, priva cioè di effettivi vantaggi.
I nostri Francesco e Madeleine saranno sempre in contatto diretto con il Vate e lo sosterranno sempre, anche quando la relazione tra i fiumani e gli americani si farà più complicata, a causa della catturata da parte degli Arditi fiumani della nave americana Cogne. I Legionari della città erano costretti a fare uso della pirateria. Si impossessavano di navi, treni e quanto altro potesse essere utile per portare avanti l’Impresa e alleviare le privazioni dei cittadini. Spesso erano aiutati proprio dagli stessi equipaggi delle navi e dei treni catturati, solidali con loro. L’incidente fu comunque risolto felicemente e tutto tornò come prima.
La coppia Gori Montanelli lasciò poi Fiume per tornare prima a Firenze e poi negli Stati Uniti. Con loro portavano una lettera (1920) con la firma di Alceste De Ambris, un grosso esponente della causa fiumana, nonché politico, giornalista e sindacalista, da consegnare alle delegazioni di New York. Sulla lettera vi erano elencati i meriti dei legionari fiumani. I nostri due sposi erano diventata ormai, una coppia di ambasciatori di Fiume. Il loro scopo era quello di creare un ufficio informazioni che evitasse inquinamenti da parte della propaganda internazionale dell’opposizione, fornendo, libri, documentazioni fotografie e diffondendo notizie veritiere di quanto accadesse nella città.
Madeleine ci lascia una raccolta di lettere spedite alla famiglia, che raccontano le sue vicissitudini durante il primo conflitto, mentre cerca di seguire sul fronte il marito e quelle in cui racconta ciò che accadde a Fiume.
Il marito fiorentino invece ci lascia una bella collezione di fotografie, uno spaccato della vita quotidiana e degli avvenimenti avvenuti in quei cinquecento giorni di occupazione della città tra il 1919 e il 1920.
Nel libro ‘Vedette fiumane’ è conservata la raccolta delle sue lettere spedite alla madre residente ancora all’epoca a Firenze, in cui racconta i retroscena, i casi difficili, gli sforzi nel portare avanti il suo lavoro. Si tratta di testimonianze dirette, in cui è possibile avvertire le emozioni, sia nei momenti di esaltazione, che nei momenti di scoramento.
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Non conoscevo questa storia, grazie per avermela fatta a conoscere.