Chi, con occhio curioso, si sia trovato a guardare le iscrizioni poste su Ponte Vecchio, avrà notato, piuttosto defilata, una “Buca per le Limosine“, il cui attuale utilizzo, ahimè, è quello di raccogliere cicche di sigaretta o cartacce.

Questa Buca si trova all’inizio del Ponte, lato “diladdarno”, sul fianco della Torre dei Mannelli.
E cosa ci fa una Buca per le Limosine lì, dove non esistono oratori, ricoveri o conventi?

La Buca riporta un’iscrizione, purtroppo ormai molto rovinata e quasi illeggibile. Facendo però ricorso ad un vecchio testo di Francesco Bigazzi, nel quale erano trascritte tutte le targhe presenti in Firenze, si scopre che la scritta recita:

Limosine per il nuovo Conservatorio dei poveri di San Giovanni Battista in Bonifazio“.

Questo ci fornisce un’indicazione puntuale: Bonifazio. Tutti conosciamo l’esistenza dell’Ospedale di Bonifazio, in Via San Gallo, creato dal Capitano di Ventura Bonifacio Lupi nel Trecento, nello stabile precedentemente occupato da un convento.

Ma il Conservatorio dei poveri come c’entra?

In epoca granducale, ai tempi di Giangastone de’ Medici, l’opera ospedaliera venne trasformata, per volere dello stesso Granduca, in un ospizio per poveri anziani. “Conservatorio”, venne definito, nel senso che lì, questi anziani, potevano “conservare” il loro bene più prezioso: la salute. Giangastone volle affidare alla generosità dei fiorentini questa opera pia, facendo apporre all’inizio (per chi come lui veniva da Piazza Pitti) di Ponte Vecchio, una piccola cassetta scolpita in pietra arenaria, riportante scalpellata l’iscrizione di cui sopra, con una piccola fessura dentro la quale poteva essere fatta scivolare una moneta, una crazia o un grosso.

Le monete che caddero in questa cassetta, contribuirono a conservare la salute dei poveri anziani.

Gabriella Bazzani

 

Le “Limosine per Bonifazio”
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Un pensiero su “Le “Limosine per Bonifazio”

  • 14 Ottobre 2022 alle 16:20
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    Bell articolo. Grazie

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