Le frittelle di riso sono un dolce non tipicamente fiorentino in quanto abbraccia tutta la Toscana e anche parte di Umbria e Lazio. Diciamo che da noi, nei bar e nelle pasticcerie, dal momento che inizia il periodo di carnevale non mancano le frittelle di riso. Nella realtà, nonostante oggi il dolce “frittella di riso” abbracci tutte le feste carnevalesche, la Pasqua e poi alla fine San Giuseppe, nasce come dolce tipico per la festa di San Giuseppe, infatti spesso son chiamate anche le frittelle di San Giuseppe.
La tradizione di un cibo fritto è in realtà presente in tutta Italia in quanto sembra che il secondo lavoro di Giuseppe, poi santo, fosse il friggitore; voce di popolo! Infatti in tutta Italia San Giuseppe si festeggia con dolci o salati fritti. In Sicilia ci sono i crespeddi siciliani, farciti di ricotta e di filetti d’acciuga, in Campania ci sono le zeppole che ritroviamo anche in Puglia anche se diverse dato che vengono fritte due volte. Da noi nella bella Toscana sono le frittelle di Riso.
Da dire che nel passato la frittella di riso fra le persone era anche competizione, ci si scambiavano fra le famiglie per dimostrare, oltre che il gesto gentile, la bravura nel prepararle. Usanza contadina tardo-medievale, ma poi protratta sino ai giorni nostri.
Conferma che la ricetta e il consumo della frittella sia antico è nella presenza della ricetta nel “Libro de arte coquinaria” di Maestro Martino de’ Rossi nel Cap. V : “Fa’ cocere il riso molto bene ne lo lacte, et cavandolo fora per farne frittelle observerai l’ordine et modo scripto di sopra, ( riferendosi ad una ricetta precedente dove descrive la frittura) excepto che non gli hai a mettere né caso né altro lacte”.
Veniamo alla ricetta. Vi fornisco dosi “industriali” ma con lo scopo che abbiamo appena raccontato, quello di scambiarle con altre famiglie.
La ricetta è quella che mi suggerisce Francesca Cardini e che si discosta dalla tradizionale che ritroviamo sull’Artusi. Non fa uso di farina che appesantisce la frittella e monta le chiare a neve; questa formula vi tirerà fuori delle “nuvoline”. Le frittelle in oggetto non sono munite di uvetta, che disdico, ma se vi piace nessuno ne vieta l’uso, ricordatevi di ammollarla prima di impiegarla. Con questa dichiarazione si svilupperà un putiferio dato che da quando ho memoria la disputa uvetta si uvetta no c’è sempre stata.
GLI INGREDIENTI
- 1 kg. riso Originario (Il riso Originario era molto usato dal 1900 al 1945 dopo fu introdotto il Carnaroli che lo sostituì. E’ una variante di riso con granelli piccoli e tondi, perlati e cristallini. Molto adatto per il suo amido e le caratteristiche organolettiche alla preparazione di minestre e stupendi dolci di riso)
- 1 litro latte intero
- 800 ml di acqua da aggiungere al riso
- 10 uova divise in rossi e bianco
- scorza di un limone
- 250 gr. di zucchero granulato (più quello per rotolare le frittelle una volta fritte)
- una tazzina da caffè piena di rhum
- 1 bacca di vaniglia o una bustina vanillina
- un pizzico di sale
- olio di arachidi abbondante per friggere (1,5 litri)
La quantità risultante è davvero abbondante, ma la definirei sufficiente per sei persone fameliche al mio pari e per otto persone fameliche in modo normale.
Ma gli 800ml di acqua, il pizzico di sale e l’olio che sono indicati negli ingredienti e non ne procedimento?
Abbiamo corretto, acqua per lavare il riso, il sale va nel latte e l’olio ovviamente è per friggere.
L’ho condivisa su FB,mi pare proprio buona tra tutte quelle che ho trovato!!!
Grazie jacopo fatte così saranno sicuramente molto buone penso propio di copiare ls ricetta!
Non ringraziare me ma Francesca, la ricetta è sua! Jak