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Friggitoria d’epoca

Articolo contenente la ricetta per i coccoli.

C’è qualche fiorentino che ricorda le friggitorie? Le friggitorie fiorentine quando ero ragazzo erano distribuite in tutta Firenze, in centro, di la’ d’Arno, nelle periferie. In friggitoria si compravano per poche lire i coccoli, la polenta fritta, i roventini, i carciofi fritti, la pattona, i bomboloni e le ciambelle. Erano luoghi piccoli, spesso angusti che si trovavano seguendo il naso, il profumo ti portava sull’uscio con già le lirette pronte. Uscivi di li con un cartoccio a cono di carta gialla fumante di coccoli e ti godevi la successiva mezzora passeggiando fra i negozi. Le friggitorie a Firenze sono sparite tutte e oggi ci sono una marea di kebabbari. Domandatevi perchè sono sparite; forse perchè la burocrazia europea ha imposto regolamenti e norme tali che dovevano vendere 10 coccoli a 10 euro per starci dentro?

[cml_media_alt id='668']neccio[/cml_media_alt]
Neccio con la ricotta

Ve lo ricordate il mitico roventino? Dolce o salato. Con lo zucchero o condito e con il parmigiano. Il cartoccio di polenta fritta croccante e saporita? Il coccolo soffice e gustoso fatto di pasta lievitata e fritta? In stagione i carciofi fritti in pastella? I bomboloni caldi zuccherati e con la crema? E il neccio lo ricordate? Fatto di farina di castagne, un disco arrotolato e ripieno di ricotta, una bontà unica, oggi se trovate qualcuno che fa il neccio ci mette dentro la nutella!! Tutto sparito. Se ancora qualche friggitoria sopravvive ci trovi un friggitore tunisino e la polenta ti costa come il prosciutto, il neccio non sanno che cosa è e al posto dei coccoli ci sono gli involtini primavera.

Mi domando a cosa serve il regolamento UNESCO…per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico“? Lo scopo è preservare le tradizioni fiorentine o cosa? Un accordo del 1972 che trova applicazione a Firenze solo oggi e già crea confusione come sostiene la CNA. Se lo scopo è preservare perchè ci sono centinaia di kebabbari e nemmeno più una friggitoria con un fiorentinaccio scurrile e simpatico? Perchè il mercato centrale di San Lorenzo è diventato un ritrovo turistico? Perchè una gelateria con prodotti freschi rischia e una che fa il gelato con le polverine no? Come si esclude un locale etnico da questo regolamento e come si limita una trattoria toscana nell’acquistare i prodotti tipici locali?

Di questi ultimi tempi è la notizia che la McDonald ha avuto un rifiuto dal Comune ad aprire un nuovo “ristorante” (cosi lo chiamano loro) in Piazza Duomo al posto del negozio di sport. Un rifiuto proprio sulla base del regolamento UNESCO deciso dalla commissione del Comune di Firenze . La McDonald non solo fa ricorso al TAR contro la decisione che definisce “pregiudizio ideologico” ma chiede 18 milioni di danni e basa la sua difesa sui trattati internazionali dell’Unione Europea che normano la libera concorrenza nel commercio. Pensiamo se passerà mai il TTIP, ci ritroveremo le multinazionali anche nelle cucine di casa!! Non sapete che cosa è il TTIP? Informatevi perchè arriverà tomo tomo come ci sono arrivati fra capo e collo Maastricht e Lisbona. Se McDonald vince al TAR non ci saranno più argini e tutto quello che stabilirà l’EU annullerà qualsiasi difesa territoriale e a Firenze la fiorentinità sparirà.

Tutto è solo denaro e affari in questa Europa Unita, concorrenza e acquisizione di potere; la storia, le tradizioni, l’immagine fiorentina non contano nulla e conteranno sempre meno a fronte dei potentati. Approfondire?

[cml_media_alt id='667']coccoli[/cml_media_alt]
Cartoccio di coccoli

Per ripicca fateveli a casa i coccoli:

INGREDIENTI per circa 40 coccoli:
Per la pasta di pane lievitata:
400 g di farina 0 o 00, 20 g di lievito di birra, circa 300 ml di acqua tiepida, ½ cucchiaino di zucchero, 1 cucchiaino d’olio, 1 pizzico di sale.
Per friggere:
olio di semi di arachidi.
Per completare:
sale fino q.b.

Preparazione dei Coccoli

Disporre la farina sulla spianatoia e formare la classica fontana, mettere un pizzico di sale nella parte più esterna della fontana. Sciogliere il lievito di birra in un po’ d’acqua (tolta dalla quantità totale) e miscelarlo con lo zucchero. Versare il composto nella cavità della fontana, iniziando a raccogliere la farina con la punta delle dita. Lavorare l’impasto aggiungendo a poco a poco l’acqua rimasta. Unire in ultimo, l’olio lavorando ancora l’impasto fino ad ottenere una pasta di media morbidezza, tendente al liquido. Fare una palla, incidete sulla pasta la croce, coprirla con un canovaccio e lasciarla lievitare in un luogo riparato dalle correnti (per esempio il forno spento) per circa 2 ore o fino al raddoppio del volume. A lievitazione terminata versare olio abbondante (tanto da coprire i coccoli) in un tegame e portarlo a temperatura di circa 180°C. Staccare con le mani dei pezzetti di pasta meglio con un doppio cucchiaio, per formare palline grandi come una noce. Friggerle, poche alla volta, girandole con una schiumarola, fatele dorare in modo uniforme. Tenere presente che la pasta crescerà abbondantemente durante la frittura. Ponetele ad asciugare su carta assorbente da cucina o carta gialla per fargli perdere l’unto in eccesso. Si servono belli caldi in un cono di carta gialla che continua ad assorbire l’unto e li mantiene caldi. Vi assicuro che non faranno in tempo a freddarsi.

Jacopo Cioni
Jacopo Cioni
Le friggitorie fiorentine sono un ricordo. I McDonald e i kebabbari il futuro!
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4 pensieri su “Le friggitorie fiorentine sono un ricordo. I McDonald e i kebabbari il futuro!

  • 11 Febbraio 2017 alle 23:11
    Permalink

    Non si capisce perchè chiamare sempre in causa la “burocrazia di Bruxelles” quando qualcosa non va: come se i regolamenti UE (talvolta astrusi e rigidi, per carità, ma fatti per migliorare la sicurezza alimentare e limitare i rischi ai consumatori) non fossero obbligatori anche per McDonald e per i kebabbari. Forse ci sono ragioni più “di mercato”, di domanda e offerta insomma, che spiegano la chiusura delle pur buone friggitorie. Perchè mai un kebabbaro dovrebbe starci dentro a vendere un arrotolato a 4€ e invece un cartoccio di coccoli (farina, acqua e sale passata nell’olio bollente) dovrebbe costare 10€? Detto questo, viva i coccoli e speriamo che un presidio SlowFood li metta sotto tutela, così come i necci e il roventino.

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    • 12 Febbraio 2017 alle 1:22
      Permalink

      Bhe comprendo non lo si capisca, in fondo l’informazione che abbiamo disponibile è quella che è… 78* posto in libertà di stampa per l’Italia vorrà dire qualcosa. Guardi potrei indicarle mille posti dove cominciare a leggere e capire, ma sinceramente se non lo ha fatto sino ad ora non credo abbia voglia di farlo adesso.
      Jak

      Rispondi

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