La meravigliosa Villa Medicea di Poggio a Caiano venne fatta costruire da Lorenzo il Magnifico come residenza estiva per la famiglia, in posizione dominante sulla vallata; Lorenzo purtroppo morì senza riuscire a vedere ultimata l’opera commissionata.
Nella villa si nasconde un luogo particolare, che raramente è visibile al pubblico. L’ultima volta è accaduto nel 2015, in occasione di una mostra.
Si tratta delle cosiddette “cucine segrete” della villa.
Questi ambienti furono progettati ed edificati tra il 1614 ed il 1619, durante il regno di Cosimo II de’ Medici che, divenuto Granduca all’età di diciannove anni, aveva bisogno di uno spazio piuttosto ampio per ospitare la sua corte, molto numerosa, e nel contempo questi ambienti costituivano uno scenario perfetto per le feste ed i banchetti che spesso e volentieri venivano organizzati nella villa.
Venne così deciso che le cucine, che si trovavano tra il piano terreno ed il secondo piano, venissero eliminate per far posto a saloni e spazi più adatti alla vita di palazzo.
Il 20 settembre 1614 fu dato il via ai lavori di costruzione degli edifici che, cinque anni più tardi, avrebbero ospitato le cucine segrete, così dette perché dedicate esclusivamente alla preparazione dei cibi destinati al Granduca, separate dalle cucine comuni dove venivano preparate le pietanze per la corte.
Si tratta di un luogo di grande suggestione, che ha conservato intatto il fascino degli ambienti domestici del passato, con il suo grande camino, i piani di cottura, le dispense per la conservazione delle provviste.
La cucina segreta, detta anche “cucinone”, è composta da una serie di ambienti di servizio; nella stanza principale si trovano un imponente camino, un forno, dei lunghi piani di cottura ed una dispensa.
Purtroppo, non rimane più niente delle suppellettili e degli utensili che lo arredavano, rimane soltanto un inventario del 1637; tuttavia l’ambiente appare semplice e funzionale, perfetto per lo svolgimento di quelle che dovevano essere le attività domestiche di inizio Seicento.
Il complesso delle cucine segrete è completato da un cortile molto ampio, destinato alla macellazione degli animali, e il “passo della vivanda”, un lunghissimo corridoio che serviva da collegamento interno con la villa.
Sulle pareti di questo corridoio si possono notare delle scritte che risalgono all’epoca della seconda guerra mondiale: gli abitanti di Poggio a Caiano infatti utilizzarono Villa Ambra come rifugio durante i bombardamenti.
Inoltre, in questo corridoio è possibile vedere le numerose casse di legno contenenti i ponteggi utilizzati per il restauro del Duomo di Firenze, di proprietà del Ministero dei Beni Culturali.
Anche numerose opere d’arte danneggiate dall’alluvione del 1966 sono state depositate in questo corridoio, finchè, dopo il minuzioso restauro, sono state ricollocate nelle chiese fiorentine da cui provenivano.