Nei secoli, ambiziosi quanto fantascientifici progetti sono stati disegnati per “migliorare” Firenze… Per fortuna, la maggior parte di essi sono rimasti ghirigori su carta. Eccone qua uno dei tanti…

Grazie all’arrivo dei quartieri delle Cascine, di Barbano e della Mattonaia, vie e piazze respirano meglio. Il decoro delle case, strade e giardini si intonano all’Europa e scrollano di dosso il provincialismo.

Piazza Maria Antonia (attualmente Indipendenza) sorprese per la sua smisurata ampiezza e poiché non si era mai visto niente del genere, ci fu subito chi si preoccupò di come riempire questa landa desolata. Firenze vantava da secoli una bella tradizione teatrale, con molte accademie che gestivano piccoli spazi dedicati.

Ferdinando Basetti e Giovanni Turchi spuntano dal nulla col loro progetto di costruire un anfiteatro da ventimila spettatori in Piazza Maria Antonia. Il Granduca Leopoldo II dette la sua approvazione, stabilendo che un privato che aveva deciso di contribuire alla costruzione con ottocento lire toscane avrebbe avuto diritto ad un palco per ben 65 anni.

L’anfiteatro, che avrebbe avuto cinque ordini di gradinate e palchi stupendi, tra cui quello reale e municipale, rimase però sulla carta.  Si preferì ripiegare sul Politeama delle Cascine e più tardi venne aperto anche il Teatro Pagliano (Teatro Verdi).

Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie
L’Anfiteatro gigante
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Un pensiero su “L’Anfiteatro gigante

  • 14 Ottobre 2024 alle 22:58
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    Quete cose non le sapevo davvero! Grazie per le sue ricerche sulla città.

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