Se nomini la zuppa lombarda tutto ti può venire in mente meno che si tratti di un piatto fiorentino. La cosa più logica da pensare è che si tratti di un piatto lombardo che ha preso campo anche in Toscana. Al limite un piatto locale ma realizzato con qualche ingrediente di provenienza lombarda. Certo non ti viene in mente che nascita, ingredienti e realizzazione fossero in realtà tutti di origine fiorentina.
Allora perchè lombarda?
La spiegazione risale nella storia della nascita di questo piatto. E’ estremamente semplice ma ha appassionato i fiorentini. Oggi non si trova più sui menù dei ristoranti, manco delle trattorie, è troppo semplice e non sarebbe richiesta dagli avventori, ma vi assicuro che è decisamente buona, soprattutto nella ricetta che vi propongo qua sotto. Quella semplice ed originale, ma con piccole varianti personali a tutto vantaggio del gusto. Torniamo alla storia.
Nel 1879 un decreto regio approvò la costruzione di una linea ferroviaria da Faenza a Firenze una linea che fu realizzata in 4 tronconi. Quello interessante per la zuppa lombarda è il terzo pezzo che iniziò ad essere costruito l’8 aprile del 1890.
Gli operai che lavoravano al tratto fiorentino erano in buona parte di origine lombarda e i turni a cui erano sottoposti erano davvero lunghi, lavoravano 12 ore di filata. Non esistevano ancora le lotte di classe e le conquiste sociali e le persone erano sfruttate sino al midollo. Un poco come la nostra società odierna vuole, ritornare allo sfruttamento puro in nome del mercato e con la complicità dei sindacati che ormai vivacchiano zittiti.
Non divaghiamo o scrivo un comizio per quanto fiele ho in corpo.
Terminati i turni e sfiancati dal lavoro gli operai avevano un altro problema, trovare un luogo dove consumare un pasto conveniente e sostanzioso. Purtroppo gli orari delle trattorie erano rigidi e quindi a fine lavoro le trovavano chiuse. Questi operai si ritrovavano spesso a mangiare pane e cipolla, dei salumi, ma mai un pasto caldo.
Qualcuno ebbe l’idea di fornire un qualcosa di caldo qualsiasi fosse l’ora di fine lavoro, qualcosa di semplice da preparare e conservare. Nacque la “zuppa per i lombardi” che poi diventò la zuppa lombarda.
E’ di una semplicità quasi paradossale, due fette ti pane toscano abbrustolite sulla griglia, strofinate con un poco di aglio. Appoggiate in una scodella e quindi condite con sale, pepe ed un filo di olio toscano. Sopra il pane venivano messi due ramaioli di fagioli cannellini cotti con aglio e salvia insieme al loro brodo di cottura, ovviamente bollente.
Ecco cosi nacque la zuppa lombarda e nel raccontare vi ho già detto anche la ricetta. Alcune varianti che ne possono esaltare il sapore sono: una spolverata di pecorino oppure aggiungerci due pezzetti di cotica bollita, o ancora un goccioletto di aceto o della cipollina fresca tagliata fine. Attenzione, queste sono variazioni personali, ma la base è comunque rapida e gustosa.
Armatevi di cucchiaio e via!
Vivo a Milano da 20 anni e non l’ho mai trovata questa zuppa lombarda. Né a Milano, né a Bergamo, nè a Pavia.
Per forza è un piatto fiorentino! Come descritto nell’articolo si chiama Lombarda perchè ideata per sfamare i lombardi che lavoravano alla costruzione della ferrovia Faenza Firenze 4° tratto.