Quando qualche fiorentino mi racconta una bella storia, vita vissuta nella nostra Firenze, cerco di riportarla fedelmente e proporvela. Queste storie non hanno certo valenza storica, ma sono spaccati interessanti o semplicemente simpatici che può essere divertente conoscere. Questa storia mi è stata raccontata dal nipote del fiorentino in oggetto e risale ormai a molti anni fa.
Colgo l’occasione per dirvi che se avete una storia la potete scrivere o raccontare e noi la pubblichiamo volentieri.
In pratica mi viene raccontato che questo nonno fiorentino, in la con gli anni, sostituì una fantastica macchina come la Giulia 1300 Super con una Renault 9. Una scelta decisamente opinabile, ma ricordate che macchine come la Giulia erano si fantastiche, ma dure come panchetti e con uno sterzo che, da ferme, ci voleva un paranco per girarlo. La Renault 9 era invece una scatoletta di lamiera, vibrante e imprecisa, ma decisamente più facile e meno pesante da usare.
Il sor nonno si innamorò di questa macchinina brutta quanto la fame, ma tanto facile da usare, ma ancora di più era innamorato del nipote, narratore di questa storia. Il nipote neopatentato ogni poco gli chiedeva in prestito la macchina e il nonno non aveva mai detto di no.
Un giorno, o meglio una notte, un colpo di sonno fu causa di un grosso incidente da cui la Renault 9 difficilmente si sarebbe ripresa. Forse sarebbe costato meno comprarla nuova, ma il nonno la rimise a posto, come una figlia.
Venne il giorno che anche il nonno si stancò di stare al mondo e volle tornare a dormire al paesino dove aveva conosciuto sua moglie, appena fuori dalla Toscana, in Umbria. La Renault 9 fu ovviamente venduta, non era certo una macchina che valesse la pena tenere.
Come buona creanza vuole il nipote ogni tanto andava a fargli visita al nonno, ovviamente dato che il paesello era lontano le visite potevano essere una volta l’anno. Quindi più o meno un anno dopo il nipote era davanti al chioschetto fuori del cimitero per comprare due fiorellini. Mentre acquistava i fiori l’occhio gli cadde su una macchina parcheggiata li sulla strada. Accidenti pensò, una Renault 9 proprio uguale a quella del nonno, anche il colore è uguale, amaranto. Si avvicinò per guardarla e quando lesse la targa un tuffo al cuore quasi lo tramortì. Era lei, era la macchina del nonno. Ferma la davanti al cimitero come se lo aspettasse.
Ripresosi dall’emozione tornò al chioschetto per domandare a chi appartenesse la macchina. E’ mia rispose il fioraio, l’ho comprata quasi un anno fa. Ovviamente il fioraio si sorbi la storia della macchina, omesso l’incidente e lui stesso si meravigliò della combinazione.
Il nipote si avviò verso la tomba del nonno, pensando, forse non era una combinazione, le probabilità che una macchia venduta a Firenze finisse nelle mani di un umbro che tutti giorni la parcheggiava davanti al cimitero, dove il precedente proprietario sonnecchiava, erano davvero scarse. Forse l’amore, anche per gli oggetti, prevarica le combinazioni.