A Firenze, il 13 Novembre del 1427 presso il Tabernacolo dedicato alla Vergine, posto in Piazza della Padella, ora Via dei Pescioni, nella parte absidale dell’attuale Chiesa di San Gaetano, si verificò un fatto straordinario: la Madonna, che fino ad allora confortava i viandanti con il suo sorriso, chiuse i suoi occhi azzurri.
La notizia corse per tutta la città e il popolo collegò subito l’evento alla presenza di una “stufa” posta proprio davanti al Tabernacolo. Le “stufe” erano il corrispondente delle terme romane, ovvero locali adibiti a bagni pubblici, nei cui sottosuoli scorreva acqua sorgiva riscaldata dall’incendio di cataste di legna, da cui appunto il nome “stufe”.
La particolarità di questa stufa consisteva nel fatto che, oltre che come bagno pubblico, era conosciuta pubblicamente come bordello, ovvero come luogo frequentato da prostitute: tanto più famoso in quanto aveva resistito anche al periodo del “terrore savonaroliano”. Tutti sapevano che alla stufa di Piazza della Padella ci si andava non solo per andare al bagno, ma anche per attività accessorie di ristoro e di svago, che nel tempo avevano finito per diventare luoghi di vizio e di prostituzione.
L’offesa alla Madonna fu palese nell’interpretazione del popolo fiorentino, il quale ritenne la chiusura dei suoi occhi una “sacrosanta” giusta reazione, un segno di tangibile riprovazione per i turpi commerci che avvenivano proprio davanti il tabernacolo.
Il fatto scatenò nel popolo una grande impressione, tanto che la Signoria inviò il Cancelliere a sincerarsi dell’ accaduto.
Tanta fu la gente che si assiepava sotto il tabernacolo gridando al miracolo per eccitarsi, che non era più possibile passare da via Salicciuoli, dalla piazza degli Agli, dal chiasso dei Buoi, dal canto dei Guidalotti e dal chiasso della Padella, tutti vicoli e slarghi nei dintorni del tabernacolo.
La Stufa di Piazza Padella fu subito chiusa, per evitare che la folla, resa fanatica dal prodigio, desse l’assalto ai locali. I fedeli cominciarono una specie di pellegrinaggio davanti all’immagine proclamata miracolosa della Madonna, iniziarono a venire accesi ceri e candele votive, ed anche a portare voti anche di valore. A quel punto fu deciso per consenso generale di innalzare una sorta di cappella nel luogo del Tabernacolo, dove si celebrò la messa alla presenza di una calca incredibile, e dove si benedivano fiori, fasce e corone per i malati.
Col passare del tempo la frenesia religiosa andò scemando, e del miracolo rimase solo un pallido ricordo. Quanto alla stufa di Piazza della Padella, venne incorporata nel 1592 nella parte tergale della chiesa di San Gaetano, cosicchè della cappella della Vergine miracolosa non rimase neppure più la funzione di opposizione all’edificio peccaminoso.
Grazie Gabriella mi fa sempre piacere leggerti