C’era una volta Ambra, una bellissima ninfa, che ogni notte danzava in una radura presso il fiume.
Ombrone la vide alla luce della luna e se ne innamorò.
La ninfa però non ne voleva sapere e fuggiva. Ombrone iniziò ad inseguirla.
I due corsero per i dirupi, per le strette gole, per la pianura, finchè Ambra si stancò.
Allora chiese aiuto alla dea Diana che subito la trasformò in un’isoletta di roccia in mezzo al fiume.
Ombrone rattristato iniziò ad abbracciarla con le sue acque e a piangere, ma la roccia era muta e non rispondeva. Tutti udivano il canto del fiume, i boschi, la luna, i pastori e i butteri.
Il tempo passava e il fiume continuava a consumare la roccia, a furia di scorrere e di abbracciarla.
Ombrone è ancora lì che aspetta che Ambra torni una ninfa.

Nel parco della Villa Medicea Ambra di Poggio a Caiano, fatta costruire da Lorenzo il Magnifico, si trova la statua in terracotta che testimonia questa leggenda.

Gabriella Bazzani
La leggenda di Ambra e Ombrone.
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