Stando a quanto tramandato dalla leggenda, sembra che il termine “VinSanto” fu pronunciato la prima volta durante il Concilio Ecumenico che si svolse a Firenze nel 1439, termine che ancora oggi indica un vino fatto prevalentemente con uve bianche e invecchiato per almeno tre anni in botti di quercia.
Si narra che durante uno dei banchetti il Cardinale Bessarione assaggiò questo vino ed esclamò: “Ma questo è XANTOS” riferendosi a un prodotto molto simile, tipico dell’omonima isola greca.
I commensali, forse non tanto perspicaci e anche piuttosto alticci, fraintesero la parola del Cardinale pensando che questo intendesse dire che quel vino poteva essere chiamato “santo” per la sua prelibatezza.
Da allora quel nome è rimasto ed il ”Vinsanto” è giunto fino ai nostri giorni.
(da “ADAGI MA NON TROPPO” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)

Franco Ciarleglio
La leggenda del VINSANTO.
Tag:                 

Un pensiero su “La leggenda del VINSANTO.

  • 26 Dicembre 2017 alle 0:10
    Permalink

    Bene. Sembra anche che durante sempre tale Concilio svoltosi a Firenze fosse pronunziata durante un banchetto la parola ARISTA che è poi rimasta per defiire quella parte del maiale cucinata arrosto. La parola arista pronunciata da alcuni vescovi greci nel mangiare questa pietanza vuol dire ottima, squisita e via dicendo ed anche questa parola è rimasta nel nostro vocabolario per indicare questa parte del maiale che viene cucinata quasi sempre arrosto.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.