Stando a quanto tramandato dalla leggenda, sembra che il termine “VinSanto” fu pronunciato la prima volta durante il Concilio Ecumenico che si svolse a Firenze nel 1439, termine che ancora oggi indica un vino fatto prevalentemente con uve bianche e invecchiato per almeno tre anni in botti di quercia.
Si narra che durante uno dei banchetti il Cardinale Bessarione assaggiò questo vino ed esclamò: “Ma questo è XANTOS” riferendosi a un prodotto molto simile, tipico dell’omonima isola greca.
I commensali, forse non tanto perspicaci e anche piuttosto alticci, fraintesero la parola del Cardinale pensando che questo intendesse dire che quel vino poteva essere chiamato “santo” per la sua prelibatezza.
Da allora quel nome è rimasto ed il ”Vinsanto” è giunto fino ai nostri giorni.
(da “ADAGI MA NON TROPPO” di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)
La leggenda del VINSANTO.
Bene. Sembra anche che durante sempre tale Concilio svoltosi a Firenze fosse pronunziata durante un banchetto la parola ARISTA che è poi rimasta per defiire quella parte del maiale cucinata arrosto. La parola arista pronunciata da alcuni vescovi greci nel mangiare questa pietanza vuol dire ottima, squisita e via dicendo ed anche questa parola è rimasta nel nostro vocabolario per indicare questa parte del maiale che viene cucinata quasi sempre arrosto.