Non sono un gran tifoso di calcio, devo però ritenermi un tifoso viola, quanto meno per appartenenza al territorio. Anzi, mi resta difficile comprendere come un fiorentino doc possa tifare altra squadra se non per il desiderio di annoverare qualche vittoria di campionato. Non è questione di mero campanilismo, ma insomma, l’attaccamento al territorio e alla città passa anche da queste cose.
Perchè mi metto a parlare di calcio dato che ne capisco veramente poco? Semplice, perchè un evento quanto meno grottesco per non dire offensivo si è verificato ieri sulla stampa nazionale sportiva. La Gazzetta dello Sport ha pubblicato un parallelo fra il Rinascimento fiorentino e la Juventus. Ora, anche solo immaginare che un’altra città possa vantare sillogismi con ciò che Firenze (e poi solo dopo il resto del mondo) ha fatto è già di per se fantasioso, ma poi associarlo ad una squadra di calcio come la Juventus che fra tutte a Firenze è considerata come il peggio del peggio del peggio mi par eccessivo. Il gobbo a Firenze l’è malvisto, inutile negare.
La gazzetta dello Sport l’ha fatta fuori dal vaso e non è sicuramente errore di valutazione, ma palese affronto ai fiorentini. Quello che c’è di bello è che lo spirito fiorentino non si piega facilmente e oltre che rispondere sul campo con un bel 2 a 1 con cui la Juventus è stata rispedita nelle Langhe torinesi, ogni giornale o rivista legata alla città del Rinascimento ha provveduto a ridicolizzare l’irriverente fogliaccio rosa. Potevamo noi lasciar correre?
Nello specifico il tecnico livornese viene associato a Leon Battista Alberti, che è stato un architetto, scrittore, matematico, umanista, crittografo, linguista, filosofo, musicista e archeologo, cioè una testa di notevole valore. Paragonarlo al sor Massimiliano ci pare esagerato dato che voleva venire a comandare e a preso due pappine (e non intendo al pomodoro). Il portierone Gigi l’hanno paragonato a Giotto, ma non scordiamoci che è lo stesso Gigi che ha pubblicamente sostenuto il si referendario, devo aggiungere altro? Miralem Pjanic (soprannominato sette teste data la conformazione craniale) sostiene la Gazzetta che disegna traiettorie che neanche Leonardo da Vinci. Ora, paragonare qualcuno a Leonardo è praticamente impossibile, forse l’unica similitudine è l’aver scritto in fronte “che c’ho scritto giocondo?” però seguito da un SI esclamativo. Beppe Marotta viene elevato a Nicolò Machiavelli e di questo devo darne atto, ha lo stesso occhio per le cose della vita, riesce a guardare sia a destra che a sinistra contemporaneamente. Solo un fine stratega ha tali possibilità.
Insomma, niente da dire, se non che alla Gazzetta fanno colazione con pane e volpe specie considerando che il vice direttore Luca Calamai l’è fiorentino, ma deve essere sicuramente adottato!
oooohhhh e si fa per scherzare da buoni fiorentinacci, siam mica seri come voi!!