In epoche remote, subito fuori della cerchia orientale delle mura etrusche di Fiesole, si formò un villaggio dal nome curioso: Borgunto.
Si trattava di un borgo di scalpellini, i cui vicoli offrono caratteristici scorci e ci narrano della sua storia. Da qui in epoca etrusca e romana doveva passare almeno un collegamento con la dorsale preappenninica mugellana.
L’insenatura tra Montececeri, Poggio Magherini e la collina di S. Apollinare fino al centro del Borgo e oltre in direzione della Valle del Mugnone racchiude una faglia che provoca da sempre un accumulo di acqua, e ne fa il luogo più ricco di sorgenti di tutta la collina fiesolana.
La Fonte Sotterra, con accesso presso Piazza san Bernardino, è una grotta scavata artificialmente nella roccia, in corrispondenza di questa faglia naturale, che assicura così la costante presenza di acqua limpida all’interno.
Si pensa che si tratti di un’opera etrusca, dalle dimensioni imponenti se rapportate al periodo in cui è stata creata: circa metri 10,50 di profondità e 32,50 in lunghezza e l’invaso può contenere fino a 700 metri cubi di acqua.
All’ingresso della fonte, delle scale conducono in basso verso un ambiente buio in cui era possibile attingere l’acqua. La temperatura all’interno è costantemente di 13°C e questo permetteva alle famiglie della zona di tenere al fresco le proprie ceste di frutta e verdura sulle scale di accesso alla sorgente. Ciò venne proibito per questioni igieniche all’inizio del XX secolo.
Il suo uso come sorgente d’acqua del “villaggio” di Borgunto è stato continuo nel tempo fino al 1944, quando fu temporaneamente trasformato in rifugio antiaereo. Sulle pareti interne della fonte ci sono numerose iscrizioni, che spesso riportano i nomi delle più importanti famiglie di scalpellini della zona.
In fondo alla scalinata di accesso, la camera principale presenta un cunicolo di materiale di riporto, che normalmente è sommerso, ma che in periodi di secca permetteva ugualmente l’utilizzo della fonte.
L’ambiente ha subito alcune modifiche nel corso dei secoli, soprattutto per migliorarne l’agibilità: nel 1855, in seguito ad un’epidemia di colera, l’ingresso venne chiuso da un cancello e fu installata una pompa che permetteva alle persone di attingere l’acqua senza dover scendere le scale al buio.
Un altro intervento consiste nello scavo di un pozzo, della profondità di sei metri circa, nella viva roccia per utilizzarlo come uscita di sicurezza del rifugio. Nel 1937 un industriale fiesolano, Napoleone Raspanti, stipulò un contratto con il Comune di Fiesole per posare un tubo per attingere acqua per il raffreddamento del suo impianto di fabbricazione del ghiaccio.
Dopo la guerra, la fonte cadde totalmente in disuso.
Nel tempo si è formato intorno alla fonte un alone leggendario, a tratti quasi magico religioso per l’associazione dell’acqua sorgiva alla Vergine (probabilmente durante la Controriforma all’ingresso vi era collocata una immagine sacra) e per la credenza diffusa di proprietà salutifere dell’acqua.
Pingback:FlorenceCity-Rivista Fiorentina - Provincie e Compartimenti, Distretti e comunità: 1° parte
Non ne ho mai sentito parlare. E’ possibile visitare questa fonte sotterra? Ha degli orari particolari? Bisogna essere accompagnati?
Grazie della risposta
Buongiorno Lucia, non è un luogo abitualmente aperto al pubblico, tuttavia è visitabile in occasione di aperture straordinarie su iniziativa del Comune. Anche io come te sarei veramente curiosa di visitarla. Occorre tenere d’occhio il sito del Comune e sperare che presto organizzino una visita.
Grazie della risposta. Se per caso venisse a sapere una cosa del genere le dispiacerebbe avvertirmi attraverso la mail che vede? E’ infatti molto più facile che lei lo venga a sapere piuttosto che io. La ringrazio nuovamente in anticipo dell’eventuale cortesia.
Lucia
Sarà un piacere! Qualora venissi a sapere di un’apertura, lo comunicherò subito.