Jacopo di Cione, detto Robiccia, è nato a Firenze nel quartiere di Santa Maria Novella nel 1325 da una famiglia di artisti, primo tra tutti il fratello Andrea di Cione detto l’Orcagna (da non confondere con Andrea di Cioni detto il Verrocchio), ma anche gli altri due fratelli, Nardo e Matteo, furono pittori e architetti.
Si formò come artista presso la bottega di Andrea Pisano e in quella di Giotto di Bondone, assieme ai suoi fratelli Andrea, Matteo e Nardo di Cione con i quali collaborò tutta la vita tranne nel periodo che va dal 1366 e il 1368 in cui lavorò da solo. In quel periodo realizza gli affreschi nel palazzo dell’Arte dei Giudici e Notai. Ricordiamo una pala d’altare “La Crocifissione” un dipinto a tempera e oro su tavola che, dall’attuale via del Proconsolo, passò per svariate mani fino a quelle del reverendo Jarvis Holland Ash che nel 1896, dopo la sua morte, lasciò alla National Gallery di Londra dove ancora oggi è conservato.
Alla morte del fratello Nardo di Cione nel 1368 Jacopo è nominato erede al pari dei suoi fratelli Andrea e Matteo. Quando morì il fratello Andrea (l’Orcagna), sempre nel 1368, svariate commissioni rimasero incomplete e fu Jacopo che le terminò. Tra queste i dipinti della “Vergine e di San Matteo” per Orsanmichele e la grande tavola con “S. Matteo e quattro storie della sua vita” (conservata agli Ufizi) che era stata commissionata nel settembre 1367 dai consoli dell’arte del cambio.
Mel 1369 era impegnato in decorazioni ad affresco nella sede della Misericordia presso l’oratorio del Bigallo a Firenze.
Jacopo di Cione era iscritto dal 12 gennaio 1369 all’Arte dei Medici e Speziali e ne divenne console nel 1384, 1387 e 1392.
Tra le varie collaborazioni fu sovente quella con il pittore Niccolò di Pietro Gerini con cui dipinse l’altare della chiesa di San Pier Maggiore commissionata dalla famiglia Albizi. Anche buona parte di queste opere, i dodici pannelli principale, sono conservate alla National Gallery di Londra. Assieme a Niccolò Gerini realizzò anche l’affresco dell'”Annunciazione” nel Palazzo dei Priori a Volterra e L'”Incoronazione della Vergine” che fu commissionato dalla zecca fiorentina.
Tra il 1378 e il 1380 Jacopo di Cione lavorò con l’ultimo fratello rimasto, Matteo, presso Santa Maria del Fiore all’epoca ancora in cantiere. Durante questo periodo anche Matteo morì e Jacopo lo sostituì nella scelta dei marmi da impiegare nel rivestimento esterno del Duomo.
Jacopo di Cione morì a Firenze nel 1399.
E con questo ho voluto ricordare un antico cugino…