Quando si parla di tennis, a tutti viene fatto di pensare a Wimbledon, o al Roland Garros, tornei tra i più famosi e nasce automatica l’associazione: il tennis è nato in Inghilterra oppure in Francia.
Non molti saranno portati a pensare che il tennis già nel Trecento veniva giocato a Firenze, con la sola differenza che il gioco si chiamava “Pallacorda”.
La parola tennis è di derivazione francese dove, come in Italia, già nel quattordicesimo secolo veniva giocata la Pallacorda.
La prima volta che però appare in un documento scritto il riferimento alla Pallacorda è proprio a Firenze.
Wikipedia, che talvolta è fallace, stavolta ci riporta correttamente che “la prima occorrenza della parola “tennis”, nella sua forma antiquata “Tenes”, si trova infatti nella Cronica di Firenze di Donato Velluti in cui si descrive l’evento che ne sarebbe stata l’origine: la visita, nel 1325, di alcuni cavalieri francesi a Firenze. Infatti, essi, giocando ad una versione evoluta dell’italiana pallacorda, avevano l’uso di avvisare colui che riceveva la palla gridando “tenez!” (in francese, “tenete!”)”.
Tommaso di Lippaccio, che risiedeva in Francia, vendette tutti i suoi possedimenti e tornò in Italia assieme a 500 cavalieri francesi, che morirono quasi tutti nella sconfitta di Altopascio. Prima della sconfitta, Tommaso spesso giocava con loro a pallacorda e fu proprio in quel periodo che si cominciò a praticare il tennis.
Come al solito, i fiorentini non poterono resistere dallo storpiare il termine che, da tenez, in un secondo divenne “tennisse” e in capo a poco trovò il suo definitivo appellativo in tennis.
Ancora oggi a Firenze, nel parco delle Cascine, esiste lo Sferisterio, il campo di gioco che era adibito appositamente al gioco della pallacorda; fino a fine ottocento ne esistevano altri due, uno alle Cure e uno fuori Porta a Pinti, che in inverno, quando il freddo si faceva veramente tremendo, si trasformava in una pista di pattinaggio, tanto che era detto anche “la diacciaia”.